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Cannes, protesta ucraina sulle scale del Palais

La troupe di Butterfly Vision accusa i russi di 'genocidio'

Di Redazione |

CANNES, 25 MAG – Sono due i film ucraini che si contendono (salvo sorprese) la Caméra d’or per la migliore opera prima di tutto il festival. Il secondo, presentato oggi a “Un Certain Regard” è BUTTERFLY VISION di Maksim Nakonechnyi che ha suscitato molti e positivi commenti nel racconto degli incubi che inseguono una giovane donna dopo tre anni di carcere nel Donbass. Ma fanno cronaca oggi per la spettacolare protesta con cui, sulle scale del Palazzo, di fronte alla Sala Debussy, hanno portato alla ribalta un tema così bruciante da non poter rimanere sottotraccia anche dal punto di vista del cinema. L’intera troupe ha srotolato un enorme striscione nero che dice “I russi uccidono gli ucraini. Pensate che sia offensivo e disturbante parlare in questo caso di genocidio?”. Alcuni a volto scoperto, altri protetti da pannelli personalizzati, attori, creatori e tecnici hanno così lanciato un messaggio potente e a sua volta “disturbante”. Nella ressa di curiosi e fotografi lo striscione è poi stato ripiegato e la proiezione ha avuto regolarmente inizio.

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