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Dagli amici dello spettacolo alla gente comune, il popolo di Pippo Baudo tra lutto e ricordi: «Era il numero uno»

Fan da tutta Italia per l'ultimo saluto al re della televisione

Ombretta Grasso

21 Agosto 2025, 08:31

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Già prima di partire la doccia fredda: da Catania a Militello non si arriverà in 70 minuti ma in un’ora e mezza, come annuncia rassegnato l’autista che quel tratto lo fa ogni giorno: «Lo vedrete da soli, c’è traffico, dobbiamo passare dall’aeroporto… Arriveremo alle 14». Momento di sconforto. «E così non faccio in tempo per la camera ardente!» Sbotta delusissimo Marco Lo Giudice, 44 anni, arrivato da Taormina a Catania. «Ma come li hanno potenziati questi autobus? Al primo delle 8 non ci potevo arrivare, poi c’era questo delle 12 e mezzo… e non ci arrivo nemmeno». Il gruppetto di fan disposto a tutto si raduna alla partenza del bus in una macedonia di emozioni: dispiacere per il lutto, voglia di rendere omaggio a un grande personaggio, ricordi personali, curiosità: ma chi c’è di vip? Viene la Cuccarini?

In viaggio da Stoccarda

Gaetano Borzì, 60 anni, è arrivato addirittura da Stoccarda con la moglie martedì, proprio per il funerale: «Pippo era il migliore - dice convinto - era il numero uno della Tv. Un pilastro della Sicilia. Io volevo esserci, se lo merita». La signora Emanuela Passafiume arriva da Gela ed è preparatissima sulla vita di Baudo. «Sono amante del mondo dello spettacolo, mi piacciono la musica leggera, la tv. Pippo l’ho seguito sempre - racconta - ho visto tutti i suoi programmi. Non ci sarà più un presentatore come lui». Preparatissima anche sulla vita sentimentale. «Mi piaceva quando stava con Katia Ricciarelli. Che bella coppia! Un grande amore romantico». Il lato gossip prende il sopravvento. «Però la Ricciarelli non ci doveva andare al Grande fratello vip, una cantante importante come lei!». Sul bus ci sono anche Salvatore Nicolosi, «sono qui per stima, per riconoscenza, una persona in gamba che ha fatto tanto per la Sicilia», e Ausilia Giadone, fotografa e autrice per Rubrica Sicilia, che Baudo l’ha intervistato e mostra una bella foto con accanto il presentatore, Mario Giuffrida, 67 anni di Ragalna, con il cugino Daniele Costanzo, un ragazzo di Bronte di 23 anni, «vado a Militello a salutarlo, è un valore per la nostra terra, io studio Giurisprudenza ma come lui mi piace il mondo dello spettacolo, il teatro».

Chiacchiere e racconti

Durante il tragitto si parla e ci si racconta. Tiene banco Maria Antonietta Tomasello che parla e scherza: «Volevo proprio andare al funerale. Era un grande, sapeva fare tutto, io l’ho seguito sempre, non potevo mancare». Con lei l’amica Salvina Pagano. Un lungo viaggio per Marco da Taormina, un super appassionato. «Mi dispiace di non poter essere andato a Roma - dice contrito - un fan siciliano come me! Io lo ammiravo per i suoi programmi, era uno che valeva. Una volta a Taormina mi ha salutato, mi ha stretto la mano. È stato gentile, disponibile. Una volta veniva spesso a condurre manifestazioni, grandi spettacoli». Nella sosta a Scordia, l’autobus si svuota, studenti e braccianti tornano a casa. Sale una giovane donna, Rosanna Pirrone. Anche lei va al funerale del Pippo nazionale? «Io vado a casa, ma Baudo lo incontravo. Veniva sempre per “i morti” e per le elezioni. Sempre gentile, sorridente». Sulla strada tutte curve ci si arrampica sballottati verso il paese. La signora Emanuela da Gela si lancia con la mitica “Donna Rosa”, seguita in coro. Scesi dal bus, foto di rito tutti insieme e ci si incammina verso il centro mentre Baudo sorride da un grande manifesto e dalle foto di alcune vetrine. Dal paese sembra non essersene mai andato. Tutti lo hanno visto, lo hanno incontrato, lo hanno salutato. Vive lì con loro per sempre. In un misto di affetto e riconoscenza per il provinciale che diventa famosissimo e non si dimentica. In piazza «stava a chiacchierare», la sera «gli piaceva girare per le strade del centro», «si affacciava da quel balcone di casa Partenope, era un devoto mariano», indica con il dito Salvatore Scirè Brialesi. «È stato un grande fino all’ultimo - aggiunge - ha voluto i funerali qui, nel suo paese, come un siciliano. E sempre stato vicino, anche per il Borgo dei borghi ha invitato a votare per Militello, il suo paese».

I compaesani di Militello

La signora Alfia Spampinato, anche lei militellese, aspetta nella calura soffocante della piazza. «Veniva a comprare la frutta dai miei genitori. Girava tranquillo, tutti lo salutavano, lo rispettavano». «In paese c’è anche una via Baudo», sottolinea qualcuno. Domenica Cammaroto arriva da Messina. E spiega: «Mia mamma ha 86 anni e una volta ha sognato di essere sposata con Baudo, io le ho detto: mamma, posso non andare da to’ maritu?». Tutti ridono un po’ increduli. Davvero c’è la mamma di 86 anni? «Certo, è lì all’ombra». Poi riprende: «Io lo ammiro, aveva una grande cultura, poteva parlare di tutto». Su una panchina ci sono tre generazioni: «Abitiamo a Lecco ma io sono originaria di Siracusa e ogni anno veniamo in Sicilia per le vacanze - racconta la nonna Luisa - Mi ricordo di Baudo da sempre, fin da piccola, ho visto tutti i suoi programmi: mi è dispiaciuto tanto quando ho saputo della notizia, negli ultimi tempi non si vedeva più tanto in tv ma non pensavo stesse così male». E’ lì con la nipote Diana Sole, 7 anni, e la figlia Cristina, zia della bimba. Perché avete pensato di venire al funerale? «Stamattina l’abbiamo deciso: andiamoci - racconta Cristina - Ci siamo un po’ perse nella campagne perché è la prima volta che veniamo a Militello, ma alle 11.30 eravamo qui e siamo entrate in chiesa alla camera ardente, abbiamo firmato il libro. C’era tanta gente. Cosa mi piaceva? I suoi Sanremo, ha lanciato Giorgia, Pausini. Era un personaggio, era simpatico». E nonna Luisa: «Era uno di famiglia».