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Davide Calgaro: 'C'è fame di risate', e in Sicilia arriva 'Millenium Bug'

Simone Russo

03 Marzo 2025, 20:30

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Dopo una serie di sold out nei club di tutta Italia. Davide Calgaro, stand up comedian e attore classe 2000, reduce dal successo di Cisco in “Hanno Ucciso L’Uomo Ragno – La vera storia degli 883” arriva in Sicilia con il suo spettacolo “Millenium Bug” per cinque appuntamenti: mercoledi 5 marzo a Ragusa, giovedi 6 a Messina, venerdi 7 a Caltanissetta, domenica 9 a Siracusa e martedi 11 a Palermo. << E’ il mio terzo spettacolo di Stand Up Comedian – spiega Davide – racconto alcuni aspetti della mia vita, che in qualche modo sono riscontrabili nei miei coetanei. Il Bug del mio millennio. Racconto della devastante dipendenza dai social e le sue conseguenze sulla vita di tutti i giorni, quella altrettanto problematica dal porno, ma anche il tema delle molestie tra i giovani e la retorica sulla salute mentale e sulla terapia. In questo spettacolo affronto anche l’argomento della mascolinità tossica nella trap portando in scena una proposta alternativa, grazie ad una loop station e alla beatbox. Mi cimento in una mia versione woke dei testi pieni di stereotipi>>.

Cinque appuntamenti in Sicilia, qual è il turo rapporto con la nostra Terra? <<La Sicilia è la mia regione preferita, l’ho sempre detto. Ci sono stato in vacanza da molto piccolo e me ne sono innamorato. Sono di Milano e da bambino ho visitato la Riserva dello Zingaro che mi è rimasta nel cuore. Da lì ho iniziato a dire che la Sicilia è la mia regione preferita, sono rimasto estasiato sia dalla cucina che da tutta la bellezza che c’è in natura>>.

A 15 anni hai cominciato a calcare il palco del laboratorio di Zelig con dei testi scritti da te, quando hai capito che volevi fare l’attore? << Proprio a quell’età. Quando ho iniziato a studiare recitazione e sono entrato in un’aula di teatro ho subito capito che c’era qualcosa che mi piaceva tanto. Ho capito che doveva diventare il mio lavoro. Crescendo mi sono reso conto che, studiando, non era una cosa tanto difficile da poter fare accadere>>.

In un momento storico come quello attuale, quanto è difficile far ridere la gente? <<Proprio in momenti come questi c’è ancora più fame di risata. Non è semplice perché quando si deve affrontare la realtà, la sfida è maggiore. Sto portando il mio spettacolo in tutta Italia e sto percependo proprio una sana voglia di ridere. C’è tanta voglia di divertirsi e rilassarsi. C’è bisogno, almeno per un paio di ore, di allontanarsi dai drammi che stiamo vivendo>>.

A te, cosa fa ridere? <<Molte cose, alcune molto semplici. Mi fanno sorridere i comici con cui sono cresciuto tra cui Aldo, Giovanni e Giacomo. Loro non smettono mai di farmi ridere. Rido anche per cose stupide, come ad esempio gli Husky che gridano>>.

Il tuo pubblico ti ha imparato a conoscerti in teatro, tv e cinema. Dove ti senti più “a casa”? <<Il palco è la prima dimensione dove sono stato. Una dimensione che mi è piaciuta fin da subito. Sul palco porto delle cose che scrivo io. È un ambiente personale dove posso esprimermi al 100%. Mi piace moltissimo anche recitare in giro. È un altro approccio allo stesso lavoro, mi piace anche poter diversificare l’essere attore>>.

Nella serie sugli 883 hai interpretato Cisco. Si parla di anni ’90 dove tu non eri ancora nato. Come ti sei preparato per affrontare questo personaggio che è molto speciale per i fan di Max Pezzali e Mauro Repetto? <<È stata una prova importante. Cisco è un personaggio molto amato dai fan degli 883, è citato anche in alcune canzoni. È nell’immaginario come personaggio, ma non si conosce. Nonostante sia il migliore amico di Max Pezzali. Per interpretare Cisco sono partito dalla sceneggiatura ma mi sono fatto aiutare anche dalle strofe degli 883 in cui si raccontava la sua quotidianità. Ho avuto la possibilità di conoscere il vero Cisco per fare un mix tra tutti gli elementi a disposizione>>.

Il tuo primo spettacolo, di diversi anni fa, aveva come titolo “Questa casa non è un albergo” che è anche una strofa di una canzone degli 883. Casualità o scelta specifica? <<Casualità, è un modo di dire che usava spesso mia mamma e a quanto pare anche la mamma di Max Pezzali>>.