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Folman, l’animazione cura le ferite della guerra

Dopo Valzer con Bashir presenta Anna Frank e progetti futuri

Di Redazione |

(dall’inviata Cinzia Conti) (ANSA) – PESCARA, 01 GIU – Anni fa aveva smosso le coscienze con il pluripremiato Valzer con Bashir (2008) sulla guerra in Libano, commistione unica fra film di animazione e documentario. Adesso, dopo otto lunghi anni di lavoro, il regista, sceneggiatore e compositore israeliano Ari Folman torna con la graphic novel e film d’animazione Anna Frank e il diario segreto, e ne parla con il pubblico e gli studenti a Pescara alla 27/a edizione di Cartoons On The Bay – International Festival of Animation, Transmedia and Meta-Arts 2023, promosso da Rai e organizzato da Rai Com. Al pubblico annuncia anche i progetti futuri: un film di animazione sul divorzio dal punto di vista dei bambini (“parlerò anche dei gibboni, tra i pochi animali rimasti monogami, non lo siamo più neanche noi”) e un live action “politico” su un libro dello scrittore ucraino Andrej Kurkov di cui ha acquistato i diritti prima della guerra. “I miei film – dice – non sono mai pianificati, sono arrivati. Avendo avuto a che fare con la guerra come soldato posso dire che non ha niente a che fare con la realtà, sembra quasi un sogno, anzi un incubo. In poco tempo, quando si vivono quelle situazioni, la verità scompare molto rapidamente, ne viene fuori una diversa che viene processata con la coscienza e la subcoscienza. E per descrivere e tentare di raccontare tutto questo – aggiunge – non penso che ci sia un altro modo se non l’animazione perché concede di parlare della subcoscienza in modo non artificiale, serve per creare compassione per quello che è successo e per cercare l’attenzione del mondo”.

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