Giulio Einaudi, 20 anni fa morte editore
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ROMA, 4 APR - Il nome di Giulio Einaudi, a venti anni dalla sua scomparsa il 5 aprile 1999, resta legato alla storia della cultura italiana del Novecento attraverso le importanti scoperte e pubblicazioni della casa editrice che porta il suo nome e che fondò ventenne nel 1933 ''con quel coraggio e quella capacità di guardare sempre avanti che sono state sue proprie sempre'', come spiega Ernesto Ferrero, scrittore che per oltre 20 anni ha lavorato al suo fianco nella casa editrice, prima capo ufficio stampa, poi direttore letterario e quindi editoriale. Einaudi partì, con al fianco Leone Ginzburg, pubblicando libri di grande libertà e capacità critica che potremmo definire non allineati. A fine anni '30 arrivano Pavese, Vittorini, Ginzburg, Calvino. La leggenda dice che intuisse in modo istintivo e immediato le qualità di un libro senza averlo letto. ''Mai chiedersi - dice Ferrero - se un libro avrebbe venduto, era come bestemmiare. Se qualcosa si può prendere da lui è la sua voglia di capire e progettare il futuro".