‘I colori dei sentimenti’ nel calcio

Di Redazione / 13 Dicembre 2018

ROMA, 13 DIC – Sarebbe facile avere come idolo calcistico Cristiano Ronaldo e Messi, o, tornando indietro nel tempo, Maradona e Platini. O, da tifoso laziale, mostri sacri come Bruno Giordano e Alessandro Nesta. Ma a volte è molto meglio farsi trasportare dai sentimenti e scegliere col cuore: è quello che ha fatto Fabrizio Sapia che, ammette nell’introduzione, è riuscito a scrivere a quattro mani la biografia “del mio idolo sportivo”. Angelo Adamo Gregucci, di professione stopper, ha vissuto sulla sua pelle il passaggio dal calcio fatto di marcature a uomo a quello della zona, la stessa che ha iniziato a insegnare diventando allenatore a fine carriera, ora nel team della nazionale. Il racconto della vita di Gregucci è quella di un calciatore nato negli anni ’60, cresciuto sui campetti improvvisati in cemento sotto casa a San Giorgio Jonico e diventato protagonista del settennato che portò la Lazio da un campionato di serie B con nove punti di penalizzazione al ritorno in Europa dopo sedici anni di assenza.

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