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Il teatro Bellini di Catania pieno per la serata dedicata a Beethoven: il messaggio del genio di Bonn è sempre attuale

Il concerto dell'Orchestra del Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo con il pianista catanese Gianfranco Pappalardo Fiumara

Di Francesco Giordano |

Una intensa serata da ricordare negli annali del teatro Bellini di Catania, quella svoltasi domenica 29 settembre, in onore di Beethoven (di cui quest’anno si celebra il duecentesimo della Nona sinfonia) con la gioia di ospitare l’Orchestra sinfonica Scarlatti in collaborazione con il Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo, secolare istituzione della musica in Sicilia e quale solista al pianoforte il celebre Maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara, docente del Conservatorio palermitano pur se di origine catanese nonché apprezzatissimo virtuoso del pianoforte, che lo ha visto esibirsi nelle maggiori istituzioni in Europa e in America.  

Il concerto ha avuto il patrocinio  del Ministero della Cultura, degli assessorati regionali dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e del Turismo, Sport e Spettacoli, del Comune di Catania e del Conservatorio di Musica ‘Alessandro Scarlatti’ di Palermo.  

Serata molto partecipata a ingresso libero e teatro pieno sino al terzo ordine con una lunga fila in entrata, a dimostrazione di quanto la genialità beethoveniana interpretata da Pappalardo Fiumara richiami appassionati e amanti del bello, dedicata alla “Amata immortale” (riferimento alla misteriosa donna a cui Beethoven scrisse le famose lettere d’amore), ha avuto la spiegazione storica di Nicolò Fiorenza ispettore dei Beni Culturali in Sicilia e il saluto del Sindaco di Catania Enrico Trantino nonché del Sovrintendente del Bellini Maestro Giovanni Cultrera di Montesano: entrambi hanno sottolineato come l’armonia e la fratellanza siano stati nelle corde musicali del genio di Bonn e quanto il messaggio ancora oggi sia attuale, nel riunire i popoli e la comunità civica.

Il programma

Intenso e impegnativo il programma: la romanza per violino e orchestra numero 2 op.50 in fa maggiore, avente per violino solista il giovane Riccardo Obiso, oggi in forza a Santa Cecilia già allievo del Conservatorio palermitano: l’Orchestra è stata diretta da Giuseppe Crapisi,  che ha dimostrato compattezza e serietà nella densa partitura. Cuore di essa, il concerto per pianoforte e orchestra n.3 op.37 in do minore, celeberrimo anche perchè Beethoven fu restio a metterlo su carta, eseguendolo a mente sin dalla prima uscita pubblica, per cui la difficoltà tecnica di esso è assai conosciuta: laddove la perfezione pianistica di Gianfranco Pappalardo ha dato risultati meravigliosi, esibendosi altresì egli -in omaggio al Cigno Vincenzo Bellini- nella trascrizione di Thalberg della celebre romanza “A te o cara” dei Puritani, che ha commosso l’uditorio.

A conclusione del concerto la notissima sinfonia numero sette, che Wagner definiva un mondo di figure danzanti, la quale ha pure notevole difficoltà esecutive ampiamente affrontate con sicurezza estrema dalla Orchestra dello Scarlatti, che ha suscitato l’ammirazione del pubblico catanese per la sua compattezza ed armonicità.

Applausi a scena aperta

Sono stati  tributati applausi a scena aperta per diversi minuti al Maestro Pappalardo, al direttore Crapisi (che ha voluto, come nella prima esecuzione, eseguire il bis del secondo movimento della Sinfonia Sette)  e agli orchestrali,  a dimostrazione che l’unione delle energie culturali siciliane riverberate dalla alta espressione artistica del pianista Pappalardo Fiumara e dalla Orchestra panormita nel sacro tempio della musica catanese dalla meravigliosa acustica, dedicato a VIncenzo Bellini,  sono sicura via verso la bellezza dell’universo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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