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la tv come fenomeno sociale

La Giornata mondiale della televisione: l’apparecchio che cambiò la storia

Il 2 ottobre 1925 a Londra la prima trasmissione di Baird. In Italia il 3 gennaio 1954 la Rai iniziò i programmi

Di Carmelo Di Mauro |

Cosa si faceva la sera nelle famiglie italiane quando la televisione era privilegio di pochissimi. Bisogna infatti ricordare che le trasmissioni televisive iniziarono con la Rai il 3 gennaio 1954 ma occorsero due anni perché il segnale coprisse l’intero territorio nazionale e a quel momento gli abbonati erano appena 360mila anche a causa del costo dei televisori. Si dovette arrivare addirittura al 1965 perché gli abbonati superassero quota 6 milioni il che voleva dire che si era ancora a circa un terzo delle famiglie italiane.Cosa si faceva allora la sera? Negli anni successivi al 1954, quando in tv c’era qualche programma d’intrattenimento come “Lascia o raddoppia?” o “Il Musichiere” si andava a vederli al bar dove erano state allestite apposite salette per la televisione. In alternativa, in casa, c’era la radio. Era l’epoca dei radiodrammi e una volta alla settimana ci si riuniva attorno ai grossi apparecchi a valvola. Nelle altre sere, spesso gli uomini uscivano e andavano al bar per una partita a carte o a biliardo, le donne leggevano rotocalchi o ascoltavano la radio.

La “Giornata mondiale della televisione”

Poi la vita domestica cambiò radicalmente, ma più ancora cambiò la vita sociale. Tanto che nel 1966 le Nazioni Unite decisero che il 21 novembre si celebrasse la “Giornata mondiale della televisione”. Una ricorrenza voluta proprio per riconoscere ufficialmente l’importanza del mezzo di comunicazione di massa più influente del mondo. Un mezzo che diffonde informazione, cultura e intrattenimento.L’avvento della Rai e con essa della televisione portò a uno sviluppo impressionante di negozi che vendevano televisori. Quando i televisori erano accesi nelle vetrine la gente si radunava al di fuori delle stesse per assistere agli eventi più importanti trasmessi. Il sogno di tutti era quello di avere un televisore a casa, ma i costi erano così elevati che solo in pochi potevano permetterselo. Chi aveva la possibilità economica di comprare l’apparecchio, spesso metteva il televisore davanti alla porta di casa e tutti i vicini con le proprie sedie assistevano nel cortile alla visione di un film strappalacrime o di un varietà. Sembrava una scena del film di Tornatore… tutti seduti fuori, piccoli e grandi, in una fredda serata con cappotti e piccoli scaldamani, con la carbonella accesa a vedere il film senza pagare nessun biglietto…

Il primo modello di televisore

Quanto alla sua origine, sappiamo che il primo esemplare dei moderni televisori fu presentato al pubblico nel 1925 dall’inventore scozzese John Logie Baird, ma già prima s’erano registrati vari tentativi di realizzare sofisticati strumenti per la trasmissione di immagini “da lontano” (dal greco tele).Il 2 ottobre 1925, nel suo laboratorio londinese, dunque, John Logie Baird organizzò la prima trasmissione televisiva. Nello specifico, teletrasmise tra due stanze il volto del suo fattorino, William Taynton. Il viso dell’uomo, scomposto in una trentina di righe e visualizzato in scala di grigi, appariva deforme e sfocato, ma la rivoluzione era iniziata. Dopo aver mostrato il funzionamento della sua invenzione alla stampa e alla Royal Institution (illustre organizzazione scientifica inglese), nel 1927 Baird, usando una linea telefonica, trasmise un segnale televisivo per oltre 600 km, tra Londra e Glasgow, mentre nel 1928 fu il turno della prima trasmissione transoceanica, tra Londra e New York (nonché dei primi, rudimentali test con immagini a colori). A quel punto l’azienda inglese Plessey iniziò a commercializzare i primi televisori di Baird, mentre si avviavano gli esperimenti di trasmissione della Bbc, l’emittente radiofonica britannica che sarà pioniera nell’uso del mezzo televisivo.

Gli anni Trenta

Nel corso degli anni Trenta, il sistema di Baird cadde in disuso, a favore di un televisore completamente elettronico. Questa tecnologia, ritenuta all’epoca quasi magica, era stata proposta nel 1927 dall’americano Philo Farnsworth e si fondava sull’uso di raggi catodici: fasci di elettroni concentrati in un dispositivo detto tubo catodico, ideato nel 1897 dal fisico tedesco Ferdinand Braun. Convogliati su una superficie fotosensibile, i fasci generavano le immagini. Analoghe sperimentazioni furono svolte da Vladimir Zworykin, ingegnere russo emigrato negli Stati Uniti, che alla fine degli anni Venti contenderà invano a Farnsworth la paternità della tv. Diatribe legali a parte, i primi schermi a tubo catodico furono fabbricati nel 1934 dall’azienda tedesca Telefunken, che li “incastonò” in eleganti mobili di legno. Bisognerà però attendere il Dopoguerra affinché i nuovi televisori iniziassero a diffondersi in modo capillare, fino a diventare oggetti d’uso quotidiano.

L’impatto sulla società

Poche invenzioni come la televisione hanno avuto un impatto altrettanto dirompente sulla società. Il televisore, infatti, in una manciata di decenni si è imposto come il più potente mezzo di comunicazione di sempre, divenendo una presenza fissa nelle case e stimolando cambiamenti culturali, linguistici, psicologici, economici, sociali e persino politici. Nel 1960 la TV era arrivata in 56 paesi diversi: 24 in Europa, 3 in America del Nord, 9 in America Centrale, 7 in America del Sud, 10 in Asia, 1 in Oceania e 2 in Africa. Nel 1970 i paesi con la tv furono 104: tutta l’Europa, le tre Americhe, l’Oceania e metà dell’Africa, facendo così salire in numero di televisioni del mondo a 298 milioni. All’inizio le immagini trasmesse erano in bianco e nero ma nel 1953, in America, viene messo in vendita il primo televisore a colori. Il primo passaggio ufficiale alla tv a colori avvenne il 26 agosto del 1972: in Rai Rosanna Vaudetti annunciò la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Monaco. Ma solo l’1 febbraio 1977 si arriverà all’inizio ufficiale della programmazione televisiva a colori. Negli anni Ottanta nasce Canale 5, insieme a Italia 1 e Retequattro e gli ascolti salgono del 90%. Poco dopo arriva un’altra grande invenzione: il telecomando a raggi infrarossi, che permetteva di cambiare i canali senza doversi alzare e girare i pulsanti sulla tv. Questa invenzione farà diventare sempre più piccolo il videoregistratore, fino a farlo diventare un semplice oggetto di tecnologia domestica.

Gli anni Novanta

Nel 1994 nacque l’idea di una televisione digitale così, nel medesimo anno, gli Stati Uniti diedero il via al primo servizio di TV digitale via satellite. Nel 1997 apparve sul mercato il primo televisore al plasma, che riscontrò un notevole successo. Oggigiorno i televisori divengono creati piatti con il display a cristalli liquidi, le Tv sono “smart”, i programmi viaggiano sulle piattaforme e la fruizione di film e serie è completamente cambiata, ma il ruolo della Tv resta al centro delle nostre vite.

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