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«L’Insomnia», solo un escamotage per Beppe Grillo per evitare di morire nel sonno

Di Gaetano Rizzo |

Catania – Da circa 40 anni Beppe Grillo si trova a dovere fare i conti con l’insonnia, condizione che impedisce di dormire sebbene l’organismo ne abbia un bisogno fisiologico. E “Insomnia (Ora dormo!)” è il titolo dello spettacolo che il comico genovese porterà in scena domani sera (25 febbraio), con inizio alle 21, al Teatro Metropolitan di Catania. Partendo dall’insonnia, Grillo andrà a porsi domande scomode, interrogandosi su ciò che magari appare ovvio e a trovare risposte azzardate, sino a diventare il personaggio ben noto. Lo spettacolo rappresenta un viaggio nella vita del comico che dal mondo dell’informazione auspica un ritorno a un sistema più percettivo, primordiale e istintivo.

Grillo, anche con la mascherina agli occhi, si racconta in maniera intima ed autentica, prendendo in contropiede ancora una volta tutti quelli che lo vogliono dipingere diverso da quello che è. Non mancano, ovviamente, i riferimenti agli eventi più recenti che il Beppe nazionale filtra attraverso una pungente ironia, in linea con quello che è il suo stile. «L’insonnia – dice Grillo – cercavo di combatterla, ora me la coltivo perché se non dormo non morirò mai nel sonno… E’ bellissimo!».

Dagli esordi nel mondo del cabaret al passaggio alla Rai, all’impegno politico, Grillo spazia su vari fronti, come è solito fare, e riesce a dare vita ad uno spettacolo davvero coinvolgente, grazie anche all’improvvisazione che, di certo, non gli fa difetto. Certo, in molti accorrono per vederlo all’opera nell’analisi dei fatti più recenti, segnatamente il voto “on line” dei pentastellati rispetto all’opportunità di processare o meno Matteo Salvini per il caso della nave “Diciotti”. E chissà come affronterà il tema Grillo proprio nella città “teatro” dell’episodio che ha fatto e continuerà a fare discutere parecchio. In questo senso, l’attesa – oltre che per lo spettacolo in sé – è anche per vedere come l’artista genovese si confronterà con il pubblico e, in particolare, con gli attivisti. Lo spettacolo, insomma, è il caso di dirlo, è assicurato.

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