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A Ragusa “Mare fuori musical”, la realtà e la speranza

Venerdì e sabato al Teatro Duemila di Ragusa lo spettacolo con la regia di Alessandro Siani tratto dalla serie cult di Rai2. In scena Maria Esposito - Rosa Ricci, Mattia Zenzola, Andrea Sannino e Giulia Luzi

Ombretta Grasso

20 Marzo 2024, 15:46

Mare Fuori

Ce sta ’o “Mare fuori”. C’è la favola d’amore che spinge a tifare per i nuovi Romeo e Giulietta, ma soprattutto ci sono i sogni, le paure, le speranze di riprendere in mano la propria vita. “Mare Fuori Musical” è lo spettacolo ispirato alla serie cult (da ieri anche un romanzo firmato da Angela Lombardo, Edizioni Solferino- Rai Libri) adorata dai giovanissimi che si ritrovano nella rabbia e nei desideri di quegli adolescenti rinchiusi nel carcere minorile di Nisida a Napoli, così veri e in cerca di riscatto.
Lo show con la regia di Alessandro Siani, strapopolare attore e regista, con le coreografie di Marcello e Mommo Sacchetta, - già tutto esaurito in molti teatri italiani – farà tappa venerdì e sabato (ore 21) al Teatro Duemila di Ragusa, uniche date siciliane. Nel cast Maria Esposito–Rosa Ricci, protagonista emblematica e amatissima della serie. Con lei Mattia Zenzola, vincitore di Amici 2022, nel ruolo di Carmine. Altri volti della fiction di Rai2 saranno sul palcoscenico: Antonio Orefice (Totò), Antonio D’Aquino (Milos), Giuseppe Pirozzi (Micciarella) e Salahudin Tijani Imrana (Dobermann) Crazy J è interpretata dall’ex di Amici, Giulia Molino.

Rosa Ricci è già un'icona

Rosa Ricci è già un’icona. Viso da ragazzina, bocca sensuale, tatuaggi, pantaloni di pelle e orecchini a cerchio, fragilità e temperamento da capo, figlia di un boss della camorra innamorata del figlio del clan rivale. Un amore da Romeo e Giulietta. «Ci si avvicina moltissimo – commenta la giovanissima attrice - un amore potente e doloroso perché impossibile da controllare e infatti alla fine vince su tutto e tutti». La speranza è solo nell’amore? «Penso che la speranza sia dentro ognuno di noi, ben nascosta nel profondo della nostra anima e che qualche volta serva uno stimolo esterno per ricordarci della sua presenza. Ecco, per me l’amore è uno stimolo potente come però lo è anche il dolore. Ad esempio, per una perdita che i ragazzi meno fortunati conoscono bene, il musical racconta infatti anche questo, la sofferenza di aver perso una persona cara può aiutarci a capire che non dobbiamo per forza percorrere una strada sbagliata. Anzi, si può uscire dall’oscurità ̀ e provare a realizzare i propri sogni». L’esperienza sul palco, racconta, è stata «terrore, gioia, emozione e centinaia di altri sentimenti si impossessano ogni sera del mio corpo e poi esplodono per darmi la forza di recitare non appena lo spettacolo comincia. E’ una cosa stranissima, questa per me è la prima esperienza su un palco, mi hanno detto che è normale ma per me ogni sera ̀è incredibile e ancora non riesco a farci i conti, il mio cuore sembra scoppiare e invece poi tutto va alla grande». Tra la tv e il palcoscenico la differenza più bella «è la risposta diretta e immediata del pubblico che piange, ride e si stupisce ad ogni scena, ogni sera è il nostro cuore pulsante». Con i compagni di scena il rapporto è strettissimo. «Ci vediamo tutti i giorni tutto il giorno sia sul set che in teatro, siamo una grande famiglia, ci vogliamo bene, ci aiutiamo tantissimo».

I brani della serie tv

Andrea Sannino, cantautore e attore già di “Scugnizzi”, “Stelle a metà”, “Carosone”, ha firmato brani famosissimi come “Abbracciame”, «Fiorella Mannoia l’ha duettata con me nel suo ultimo disco», racconta. Nel musical veste i panni dell’educatore Beppe Romano, un ruolo centrale nello show. «Siani è riuscito a riassumere i punti salienti della serie, ha messo a fuoco la figura dell’istitutore e l’amore tra Rosa e Carmine - spiega Sannino - La musica è la chiave di tutto per raccontare la storia, l’impianto scenico imponente e le videoproiezioni fanno sentire il pubblico dentro lo spettacolo». E proprio il suo personaggio muove la vicenda. «In “Scugnizzi” ero un prete che si occupava di ragazzi di strada, in “Mare Fuori” i ragazzi sono già in carcere e quindi l’approccio è più forte. Cerco di avere un rapporto più da fratello maggiore. C’è molto realismo, non è una favola, è una storia cruda e reale». Come racchiudere tante storie in uno spettacolo? «Lo show è molto più breve ma più intenso, una carrellata di emozioni, di scene toccanti, di pugni allo stomaco e momenti di leggerezza, ironia e tanta musica… Mare Fuori è la speranza». Il segreto del successo? «Sono tematiche sociali sempre attuali, storie che accomunano tante periferie d’Italia, non solo del Sud». Il futuro? «La musica è la mia vita. Lo scorso aprile ho lanciato il mio terzo disco, “Mosaico parte prima”, in cui duetto con Mario Biondi, da maggio ripartirò con i tour e pubblicherò la seconda parte del mio Mosaico».

La direttrice del carcere

Giulia Luzi, che interpreta la direttrice del carcere, è cresciuta in scena: ha debuttato a nove anni doppiando Miley Cyrus in “Hannah Montana” e poi in numerosi altre serie e film a cartoni, «sono cresciuta con il mondo Disney», racconta. Nel 2006 approda in tv ne “I Cesaroni”, poi, nel 2009, è Giulia Biancofiore ne “Un medico in famiglia” in cui canta anche la sigla iniziale. Dal 2013 per 5 anni è stata Giulietta nel musical “Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo”, regia di Giuliano Peparini.
La sua direttrice, dice subito, «non è né Paola né Sofia. Un ruolo nuovo per me, avevo lasciato il teatro con Giulietta, la purezza. Ora mi trovo a vestire i panni di una donna risoluta che ha una responsabilità grandissima. Può sembrare dura ma si sa far trascinare». Del musical sottolinea «il grande entusiasmo che c’è in scena. E poi è bellissimo vedere tanti giovani a teatro». Com’è diventato un fenomeno? «È una storia che parla a tutti, che sa interpretare il disagio dei ragazzi, il bisogno di trovare qualcuno che dia loro una mano che li aiuti a seguire la loro passione». Il musical è, per sua natura, diverso. «Tutto dal vivo e tutto in due ore. La bravura di Siani è stata nel riuscire a concentrare i temi più urgenti e importanti, li ha resi diretti ed emozionanti. C’è un tono da commedia, ma la risata non è mai fine a se stessa, ha una morale: lasciare sempre aperta la porta della speranza, c’è sempre qualcuno che ci può salvare».