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Maresco in gara a Venezia con un "quasi" film su Carmelo Bene

«Ogni mio film è stato una trappola in cui mi sono cacciato da solo con una certa dose di autolesionismo. Ma questa volta ho davvero paura di non uscirne intero»

Ilenia Suma

13 Agosto 2025, 12:07

maresco

Franco Maresco torna in Concorso alla Mostra del cinema di Venezia dopo "La mafia non è più quella di una volta" con il quale vinse il Premio Speciale della Giuria a Venezia nel 2019.

Questa volta con un “quasi” film su Carmelo Bene, figura geniale del teatro e del cinema sperimentale italiano, ma anche il racconto del processo creativo, delle sue contraddizioni e delle sue fragilità, della tenacia e della follia indispensabili a portare a compimento un progetto.

A dare l’avvio alla trama di "Un film fatto per Bene" è per l’appunto un incidente, le riprese del film vengono bloccate dal produttore Andrea Occhipinti stanco di una lavorazione troppo complicata. Maresco accusa la produzione di filmicidio e  sparisce nel nulla. A raccogliere i pezzi cercando di ricomporli in un puzzle amaro, ironico e non convenzionale, come appartiene alla cifra stilistica dell’autore, sarà l’amico Andrea Cantone, attraverso un’avventura surreale che si fa riflessione sul cinema e sull’arte in generale, come unica cura all’orrore che ci circonda.

«Ogni mio film è stato una trappola in cui mi sono cacciato da solo con una certa dose di autolesionismo. Ma questa volta ho davvero paura di non uscirne intero», racconta Maresco, che nel film mette in scena se stesso, i suoi fallimenti, e che nel compimento della sua opera trova «il solo modo per dare forma alla rabbia e all’orrore che provo per questo mondo di merda».