Mercato discografico mondiale +18,5% a 25,9 mld di dollari

Di Redazione / 22 Marzo 2022

ROMA, 22 MAR – Il settore discografico è cresciuto
del 18,5% a livello globale con una performance a due cifre che
ha riguardato tutti i principali mercati raggiungendo nel 2021
quasi 26 miliardi di dollari secondo i dati pubblicati oggi da
IFPI. In forte ripresa anche il settore discografico italiano,
che dopo cinque anni torna nella top ten dei più importanti
mercati a livello globale con un 27,8% di crescita a oltre 332
milioni di euro di ricavi.
I dati di Deloitte/IFPI del mercato italiano mostrano, come
già avvenuto nel 2020, che sono i ricavi dagli abbonamenti alle
piattaforme streaming ad aver trascinato il settore: il segmento
premium è cresciuto del 35,6%. Forte impatto anche nell’area
video streaming sostenuta dalla pubblicità con un +46,3%.
Complessivamente, tutto il segmento tra audio e video streaming
è cresciuto del 24,6% arrivando a 208 milioni di euro di ricavi.
Solo nel segmento audio ormai ogni settimana i consumatori
italiani realizzano in media oltre un miliardo di stream. In
generale, come evidenziato anche dalla ricerca IFPI Engaging
with Music, nel 2021 i consumatori italiani hanno speso oltre 19
ore settimanali nell’ascolto di musica. Il 45% tramite
abbonamento premium, percentuale che sale al 57% tra i 16 e i 24
anni.
Dopo il difficile 2020, anche il cd è tornato a generare
ricavi in salita con un +10,6% – il dato resta tuttavia al di
sotto del 2019. In particolare, nel fisico il vinile prosegue la
sua costante crescita: dopo aver superato i cd all’inizio del
2021, ha confermato l’exploit con quasi il 79% di incremento.
Crescono anche i ricavi da altri formati come le musicassette,
cresciuti del 245%.
Nel segmento fisico è stato particolarmente efficace il Bonus
Cultura 18 app, il cui impatto è arrivato a rappresentare oltre
21 milioni di euro complessivamente. Anche i diritti connessi,
ovvero i ricavi da licenze per l’uso di musica in radio,
televisioni, palestre, pubblici esercizi e feste private sono
cresciuti con un +37,2% a 52 milioni di euro e i diritti di
sincronizzazione, ovvero la musica nelle pubblicità, film, serie
TV ha visto un incremento del 36,4% superando per la prima volta
i dieci milioni di euro.

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