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Milo, di scena un "Gatta ci cova" innovativo, più drammaturgico e senza eccessi comici

Stasera (31 luglio) alle ore 20,45 al Teatro Lucio Dalla

Enza Barbagallo

31 Luglio 2025, 10:23

Salvo e eduardo Scalia

Procede al Teatro Lucio Dalla di Milo la Rassegna di teatro, musica e   danza  di cui è  direttore artistico Alfio Zappalà, organizzata da ArchiDrama, Comune, Pro loco, Associazione Premio Musco e il patrocinio della Regione siciliana.

Stasera (31 luglio) alle ore 20,45 un classico del teatro siciliano, prodotto dall’Associazione culturale Abc: ”Gatta ci cova” di Antonino Russo Giusti  per la regia di Antonello Capodici che ha innovato il testo originale svecchiandolo dei fronzoli folcloristici intrisi di comicità esagerata e facendo emergere la sua dignità drammaturgica, poetica e umana. Ne è venuta fuori una messa in scena in cui si ride e si piange, perché ci si trova davanti a un personaggio puro, buono e umano come Isidoro che lotta con i casi della vita, interpretato da Eduardo Saitta, che esprime il dolore di chi viene tradito addirittura dalla sorella  furba  per motivi di interesse. Isidoro è un personaggio emblematico, ingenuo, puro che ama la natura, i campi e parla addirittura con le piante e gli animali, con i vivi e con i morti.

Dotato di un’acuta sensibilità e umanità che saranno le artifici del suo riscatto. Infatti  dopo che la sorella Ntonia, consigliata dallo scaltro avvocato, un vero “azzeccagarbugli”, interpretato dal grande Salvo Saitta gli avrà sottratto  le sue ricchezze terriere (facendogli firmare con l’inganno un atto di donazione) riuscirà a riappropriarsene appellandosi all’articolo 1083 del Codice civile secondo il quale un atto di donazione può essere annullato in caso di adozione o legittimazione di un figlio naturale. Infatti Isidoro vanifica l’atto di donazione sposando  Vanna figlia della massara Gna Mena e riconoscendo come suo il figlio che la ragazza aspetta dal fidanzato defunto. Questo gesto fa di Isidoro un personaggio dalle mille sfaccettature  amato dai tutti i personaggi  che si muovono attorno a lui, costituendo un quadro originale tragicomico, ironico, ma non ridicolo che alterna momenti di comicità e di riflessione sull’animo umano e le vicende della vita.

Oltre a Eduardo e Salvo Saitta: Alberto Abbadessa, Francesca Agate, Gianluca Barbagallo, Verdiana Barbagallo, Alfio Belfiore, Antonello Capodici, Adriano Fichera, Eleonora Musumeci e Ramona Polizzi. Le scene sono  di Salvo Manciagli e i costumi di Graziella Torretta, assistente scenografa Alessia Zarconee direttore tecnico Santi Rapisarda. Originariamemte il testo si chiamava “l’articolo 23”, ma il merito della sua popolarità va ad Angelo Musco, grande attore del Novecento che ne fece un suo cavallo di battaglia con la sua arte, la sua presenza scenica e la sua mimica. Divenne così famoso che il regista Gennaro Righelli girò un film e lo intitolò ”Gatta ci cova” e protagonista fu lo stesso Angelo Musco assieme all’inseparabile e grande attrice Rosina Anselmi, nei panni della perfida sorella Ntonia.