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Festival del teatro popolare

“Liolà”: a Palermo l’anima rusticana di Pirandello

Dal 27 novembre al Golden, lo spettacolo della rassegna curata dall’Associazione Gags, e diretta dall’attore e regista catanese Alessandro Idonea

Di Redazione |

Dopo il buon esordio con “U sapiti com’è” di Francesca Sabàto Agnetta, il primo Festival del teatro popolare, organizzato al Teatro Golden di Palermo dall’Associazione Gags con la direzione artistica dell’attore e regista Alessandro Idonea, cartellone imbastito nel solco del migliore teatro siciliano di tradizione e della commedia più divertente, ha in calendario per domenica 27 novembre, alle ore 18, un altro “colpo da 90” con il nuovo spettacolo messo in scena da Idonea, il pirandelliano “Liolà”, anima rusticana del futuro premio Nobel, che arriva a Palermo dopo il debutto assoluto di qualche giorno fa a Catania.

In “Liolà” Alessandro Idonea, nei panni di Neli Schillaci/Liolà, è affiancato dai nomi forti della compagnia come Bruno Torrisi (lo zio Simone), Manuela Ventura (Tuzza), Loredana Marino (Mita), e Giovanna Criscuolo (zia Croce). Ad essi si affiancano Angela Sapienza, Antonella Cirrone, Chiara Seminara, Anita Indigeno, Federica Fischetti e con la partecipazione di Carmela Buffa Calleo. «Squadra vincente non si tocca – sottolinea Alessandro Idonea, che cura anche la regia – solo che stavolta dovranno misurarsi sì con la tradizione ma con un testo più “nobile”, quello del premio Nobel Pirandello».

Alessandro Idonea: «“Liolà” è un omaggio alla memoria del mio più grande maestro, mio padre Gilberto, che ne fu insuperabile attore e regista. Questo spettacolo mi lega a doppio filo con mio padre perché, grazie a lui, ha avuto luogo sia il mio primo esordio teatrale, a tre anni nel lontano 1988, nel ruolo di Tiniddu, sia il mio primo debutto sul palcoscenico del teatro Metropolitan di Cataniada protagonista, nel 2017, nel ruolo, appunto, del titolo della commedia. Proprio in questa edizione, papà decise di riprendere la regia del suo grande maestro Accursio Di Leo il quale gli aveva trasmesso minuziosi e accurati insegnamenti che papà, a sua volta, trasmise a me». Oggi, a distanza di diversi anni, Alessandro Idonea si ritrova a confrontarsi nuovamente col personaggio di Liolà, e soprattutto con l’immensità intellettuale pirandelliana la quale sembra non avere confini. «La minuziosità nello studio delle parole – commenta Idonea – l'importanza di cosa viene detto e come, il non leggere il personaggio di Liolà banalizzandolo e affibbiandogli il cliché di farfallone, la gestualità, le relazioni fra i personaggi e numerosi altri accorgimenti – che oggi, con grande umiltà e affetto, trasmetto alla mia validissima e meravigliosa compagnia – sono il grande solco che questi due maestri hanno tracciato nel corso di quasi quarant’anni e che ci restituiscono uno spaccato di un modo di fare teatro che rischia l’estinzione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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