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Cate Blanchett, potere e abusi? Vale per tutti i generi

Al Lido è direttrice d'orchestra 'molestatrice' in Tár di Field

Di Redazione |

VENEZIA, 01 SET – Non solo gli uomini, anche le donne, quando hanno il potere, a volte lo cavalcano per avere favori sessuali. È quello che si vede in TÁR di Todd Field, film in concorso a Venezia 79, che racconta appunto di Lydia Tár (Cate Blanchett), una grande direttrice d’orchestra omosessuale di Berlino che a un certo punto si ritrova nel mirino di uno scandalo #MeToo. “Non ho mai considerato l’aspetto Lgbt del film, certo alla mia Lydia piacciono le donne – dice la Blanchett al Lido -, ma credo fermamente che non sia importante l’omogeneità di genere nel mondo dell’arte, anzi che ne sia la morte. Ciò che le persone fanno dopo il loro lavoro non è importante. Insomma, non ho mai pensato al genere, alla sessualità di Lydia. Questo film è il ritratto molto umano di una persona con tutte le sue debolezze”. In procinto di dirigere la Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler (il tutto è stato girato durante due esibizioni della Filarmonica di Dresda nel settembre 2021 al Kuturpalast), Lydia viene accusata di aver favorito l’ingresso in orchestra di una violoncellista: un elemento a cui si aggiungono una serie di video compromettenti messi in rete da un ragazzo e, infine, una pioggia di denunce di altre presunte molestie. “Lydia, la protagonista, sembra fare proprie tutte le grandi domande che oggi dividono l’opinione pubblica. Come ad esempio il dilemma del tempo che passa. Sta per compiere cinquant’anni – dice sempre la Blanchett che di anni ne ha 53 – , un momento davvero delicato perché sai tutto quello che hai già fatto e ti chiedi quanto tempo hai davanti ancora e che uso farne. Sei, insomma, all’apice della tua vita, della tua carriera e ora puoi solo scendere dalla montagna. La scalata per arrivare al successo è decisamente più facile della discesa, del fallimento. Il film affronta anche questo argomento”. “Non è un film scritto pensando a Cate Blanchett, ma piuttosto scritto proprio per lei” spiega Todd Field che torna dietro la macchina da presa dopo 15 anni.

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