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Il Teatro Bellini di Catania guarda al futuro: presentate due stagioni

Apertura con “La bohème”. Lavia firma  “Il berretto a sonagli”. L’assessore regionale Manlio Messina: «La triennalità di fondi per programmare al meglio»

Di Laura Cavallaro |

Sono passati tre anni dall’annuncio dell’ultima stagione del Teatro Massimo Bellini di Catania e da allora di eventi ne sono successi parecchi come una pandemia mondiale che ha bloccato per mesi il settore dello spettacolo dal vivo e che si è andata ad aggiungeva a una crisi endemica dell’Ente lirico, le cui radici sprofondavano da tempo nel precariato e nei continui tagli. Nel furor delle tempeste il Bellini però non si è mai lasciato abbattere, anzi è riuscito, grazie al sostegno della Regione Siciliana a ritrovare la sua naturale vocazione. Con la triennalità, l’assunzione dei precari, l’ammodernamento dello storico edificio del Sada ma soprattutto il rilancio a livello internazionale del brand Bellini, si è restituita centralità alla città natale del Cigno e al suo Teatro.

Una premessa doverosa per capire la portata che ha assunto, ieri mattina, la presentazione non di uno ma di ben due cartelloni della stagione di opere e balletti, quella 2022-2023 e quella 2023-2024; oltre alla stagione concertistica 2022-2023 dell’Ente regionale. «Sono felice di essere qui – ha esordito l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Manlio Messina –, in un Teatro che fino a qualche anno fa era destinato alla chiusura e che oggi grazie a un grosso intervento economico-finanziario basato sulla triennalità potrà garantire al pubblico una programmazione attenta e di alta qualità». Un impegno che proseguirà con la seconda edizione del Bellini International Context, la rassegna dedicata al Cigno, e con la prossima apertura di un museo dedicato al compositore catanese all’interno della Casa del Mutilato. «Ringrazio – ha aggiunto l’assessore comunale Michele Cristaldi, in vece del sindaco Bonaccorsi – la Regione e chi opera ogni giorno per il nostro Teatro che è tornato ad essere modello, ma anche punto di riferimento culturale della nostra città».

A testimonianza della qualità a cui i vertici del Bellini puntano e del valore dell’Orchestra e del Coro del Teatro, c’è anche la recente vittoria all’International Classic Music Award per la registrazione de “Il pirata” diretta dal M° Carminati. «Nonostante le avversità legate al Covid non ci siamo mai fermati – ha sottolineato il commissario straordinario Daniela Lo Cascio – ma siamo stati fra i teatri più attivi in Italia, proseguendo la nostra attività in streaming e intensificando la stagione estiva. Abbiamo lavorato su progetti nuovi come il concerto “Sub Tutela Dei per il giudice Livatino” firmato da Matteo Musumeci, che riproporremo nel 2023, e sulle collaborazioni con la Rai e con Sky Classica. Questa è la prima stagione a firma di questa dirigenza e del M° Carminati, coordinato dal sovrintendente Cultrera, che ringrazio profondamente perché senza il loro spirito di abnegazione e il lavoro di squadra di maestranze, tecnici e amministrativi, non avremmo potuto realizzare tutto questo».  Sette gli spettacoli lirici previsti per il 2022-23: cinque opere (“La bohème”, “Le nozze di Figaro”, “Adriana Lecouvreur”, “La fille du règiment”, “La traviata”) e due balletti (“Lo schiaccianoci” e “Giselle”); otto quelli della stagione 2024, sei melodrammi (“Turandot”, “La Lupa” in dittico con “Il berretto a sonagli”, “Lucia di Lammermoor”, “Rigoletto” e “La Gioconda”) e due balletti (“Il lago dei cigni” e “Trittico Debussy- Ravel-Stravinskij della Compagnia Zappalà). 

Ospite d’eccezione alla conferenza stampa è stato Gabriele Lavia, chiamato a firmare la regia del melodramma in un atto “Il berretto a sonagli”, che il Bellini ha commissionato al compositore Marco Tutino con il quale si renderà omaggio a Pirandello. «Ci confronteremo con titoli di repertorio tradizionali – ha poi sottolineato il sovrintendente Giovanni Cultrera –, molti dei quali attesi da decine di anni, ma anche con novità assolute. A inaugurare la stagione 2022-2023 sarà “La bohème” diretta dal M° Carminati con la regia di Mario Pontiggia, un sodalizio rafforzato con il Massimo di Palermo; l’anno dopo toccherà a “Turandot” diretta da  Stier per la regia di Signorini e nel 2025 all’“Otello”, con la coppia Carminati-Del Monaco». Fra le novità più interessanti la programmazione destinate alle scuole, l’apertura alla periferia e al decentramento, l’allestimento di spettacoli che mancavano da anni dalla scena etnea come “La fille du règiment” con la regia di Zeffirelli ripresa da Gandini, e “La Gioconda” in una grande coproduzione con i Teatri Lombardi, l’As.Li.Co, Il Teatro di Maibor, il Filarmonico di Verona e il Bellini di Catania diretta da Carminati per la regia di Tonon. «Questo ci permetterà – spiega il direttore artistico  Carminati – di avere un punteggio migliore al Ministero ma soprattutto di far circuitare gli spettacoli con altre importanti realtà». Sono inoltre molti gli artisti di pregio internazionali e siciliani coinvolti fra cui Micheletti, Berruto, Lokar, Enkhbat, Rancatore, Schillaci, Villari come anche i protagonisti della stagione sinfonica che conterà tredici titoli, uno in più dell’anno scorso, sei recital e quattro concerti straordinari. «Con eccellenze nazionali e internazionali che firmano la direzione – conclude il sovrintendente – come Alekseenok, Stier, Foss, Borodin. In quest’ottica va letta anche la valorizzazione delle radici etnee portata avanti con il concerto dedicato alla fondazione della città e a quello per celebrare la Patrona Agata, simbolo di una fede eroica in chiave religiosa e laica, in un interscambio di respiro globale». Deus ex machina dell’intera operazione è senz’altro Carminati che si è speso molto affinché il teatro ritornasse agli antichi fasti. «Insieme al sovrintendente – ha detto Carminati – abbiamo scelto titoli di assoluta fruizione popolare acconto ad altri meno ricorrenti, coinvolgendo molti artisti siciliani come Schittino a cui abbiamo commissionato un nuovo finale di “Turandot”, Sollima, Ferrauto e Musumeci oltre a nomi della scena internazionale perché volevamo dare un’ampia possibilità di scelta al nostro pubblico».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA