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Il testo di Federico Fiorenza, secondo vincitore di “Catania premia Catania”, in scena stasera

"In balia di un attimo" debutta alla Sala Futura con lo stesso autore, Valentina Ferrante e a Micaela De Grandi

Di Giovanna Caggegi |

Con il testo teatrale “In balia di un attimo” Federico Fiorenza è il secondo vincitore del concorso “Catania premia Catania” assegnato dallo Stabile etneo a formazioni artistiche del territorio capaci di esprimere progettualità, identità e visione originale del proprio lavoro.  Dopo Giovanni Arezzo con la regia di “Decadenze” per conto di MezzAria, stasera alle 21 “In balia di un attimo”, debutterà il prima assoluta nella sala Futura di via Macallè. Lo spettacolo è prodotto da Banned Theatre e diretto in tandem da Sandro Rossino e dallo stesso autore che in scena è anche interprete accanto a Valentina Ferrante e a Micaela De Grandi.

Diplomato nel 2015 alla Scuola d’arte drammatica “Umberto Spadaro” dello Stabile, Fiorenza ha studiato con Vincenzo Pirrotta e Massimo Venturiello e ha fatto parte del cast di spettacoli come “Sei personaggi in cerca d’autore” regia di Michele Placido, “Il giuramento” regia di Ninni Bruschetta e il recentissimo “La nuova colonia” diretto da Simone Luglio.  «Sono molto felice di questo premio – ha dichiarato – anche se per una sola replica, è un’occasione importante che un teatro pubblico offre alle compagnie del territorio. Non soltanto per la disponibilità di una bella struttura, ma anche perché lo Stabile, attraverso la giuria del premio, mostra di credere nel progetto e nella sua realizzazione. Per noi è una opportunità di confronto e di crescita».  “In balia di un attimo”, affronta in chiave metaforica e fiabesca il tema drammatico degli incidenti sul lavoro. Nella routine di una giornata lavorativa la tragica fatalità di un istante produce un cambiamento radicale, stravolge l’esistenza della vittima e delle persone che ruotano intorno alla sua vita.  «Il testo nasce da un’esperienza laboratoriale con persone rimaste invalide. Ho ascoltato tante storie ed è un bollettino di guerra quotidiano e drammatico. Quando non si muore, si rimane con menomazioni che tagliano immediatamente fuori dalla vita produttiva. Per alcuni è l’inizio di un calvario psicologico, per altri l’occasione di guardare la realtà da un’altra dimensione, forse più autentica e umana».

Nel travestimento simbolico della messa in scena, centrale è un fatiscente teatrino delle marionette dove l’imperioso e grottesco Mangiafuoco litiga con il suo assistente sulla qualità e la necessaria perfezione dei pupi. Il tema sociale degli infortuni viene trattato in chiave filosofica e metateatrale.  «L’allestimento è antinaturalistico.  È un meta-racconto che nel costante intreccio tra parola, mimica, audio e video accompagna lo spettatore dentro la fatalità di un attimo, quasi a toccare le pieghe di una vita distrutta. Si punta ad abbracciare il danno, a trasformare la fragilità in una inedita forza morale che rende preziosa la cicatrice. Rompendosi, l’uomo prende nuova vita e attraverso le linee della frattura, diventa ancor più pregiato. Diventa eroe». Nel cartellone principale della sala Futura, Fiorenza tornerà in scena a gennaio con “Storia di una capinera” di Banned Theatre e  nel mese di aprile per il progetto “L’isola dei miracoli segreti” diretto da Angelo Campolo, in collaborazione con il Tribunale dei Minori di Catania.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA