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Marina Confalone: «La Sicilia? Un paradiso naturale al quale è difficile rinunciare»

Di Salvo Barbasso |

È senza dubbio una delle attrici più talentuose del cinema e del teatro italiano, dotata di una caratura professionale capace di convincere grandi come Eduardo De Filippo, Steno, Mario Monicelli, Luciano De Crescenzo e Federico Fellini.

Marina Confalone riesce a passare dal dramma alla commedia: diverte e, un attimo dopo, commuove. In un marasma di emozioni e talento che emerge da pellicole cult come Febbre da cavallo, Incantesimo napoletano, Il marchese del Grillo, Così parlò Bellavista e Parenti serpenti. Ieri sera nell’ambito della XI edizione del “Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” ha ricevuto il Premio all’Eccellenza per il film Il silenzio grande, diretto da Alessandro Gassmann, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale scritto da Maurizio de Giovanni. “Sono molto felice – dice la Confalone – ricevere un premio è sempre una bella responsabilità, quello all’Eccellenza mette un po’ di inquietudine, specialmente a me che sono abbastanza timida e introversa”.

Ha recitato con i grandi del cinema, da Edoardo De Filippo a Fellini, Monicelli, De Crescenzo, ma non è mai stata una attrice popolare. Come mai?

“Ho rifiutato ruoli importanti in film come “Speriamo che sia femmina” di Monicelli e fiction come “Un medico in famiglia”, non so dirle se ho fatto bene o male, in realtà ho sempre scelto i personaggi in base alle possibilità di crescita professionale, alle presenze in tv preferivo il teatro di Carlo Cecchi, a volte in me ha prevalso un prepotente istinto a fuggire per cercare qualcosa di inedito che potesse arricchirmi”.

Cosa l’ha spinta ad accettare il ruolo di Bettina nel film di Gassman?

“La bontà del personaggio, Bettina è una colf che esprime una dolcezza che appartiene solo alle creature semplici e dal cuore grande. Saggia, paziente, fa di tutto per non fare soffrire il professore del quale è invaghita, nascondendogli la verità gioca con lui. Sono molto grata a Gassman per avermi offerto questo ruolo”.

Come è cambiato il cinema rispetto ai suoi inizi?

“Ci sono state varie fasi, quando ho iniziato c’era il neo realismo di Fellini, Antonioni, De Sica, Bolognini, poi c’è stata una fase di declino con film che nessuno ricorda più, adesso trovo ci sia un grande ed importante fermento cinematografico grazie a registi, anche giovani, molto preparati che sanno raccontare la realtà in tutte le sue sfaccettature”.

Che consigli darebbe alle giovani attrici?

“Puntare sulla formazione e, una volta sul set, dare forma e sostanza all’interpretazione, ritengo sia fondamentale se vuoi portare sul grande schermo un personaggio distante o comunque diverso da te, e raccontarlo in tutte le sfumature necessarie”.

– Che ricordi ha della Sicilia?

“La considero un’isola bellissima, ho una casa a Stromboli che considero il mio rifugio ideale, un vero paradiso naturale al quale è difficile rinunciare, ricordo il calore del pubblico quando ho ricevuto, nel 1986, a Taormina, assieme a De Crescenzo, le “chiavi d’oro” per la mia interpretazione in “Così parlò Bellavista”, ero quasi stordita da tanto affetto”.

La vedremo nella seconda serie di “Mina Settembre”?

“Sì. Interpreto la mamma della protagonista (Serena Rossi n.d.r.,), una donna spigolosa, ironica e pungente che al pubblico piace molto. Andrà in onda su RaiUno il prossimo autunno”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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