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Quanto ci manca Giuni Russo, la regina di “Un’estate al mare”

La cantante palermitana scomparsa 17 anni fa in questi giorni avrebbe compiuto 70 anni: dal successo del brano scritto da Franco Battiato alla lunga malattia che l'ha portata via troppo presto 

Di Betta Andrioli |

"Un’estate al mareee… stile balneareee": l'abbiamo canticchiata tutti, anche quelli che non sanno che la voce nel nostro orecchio è quella di Giuni Russo, storica interprete del brano. Pseudonimo di Giuseppa Romeo, nacque a Palermo il 7 settembre 1951, 70 anni fa. Cantautrice raffinata, era un’artista di ricerca, sperimentatrice che spaziava da jazz ad elettronica, tra blues e lirica, pop e classica, e persino alternando musica sacra a quella leggera. Dotata di una duttilità vocale che facilmente le consentiva difficilissimi (per gli altri cantanti) cambi di registro, madre natura le aveva regalato un’estensione vocale che copriva quasi tre ottave, dono prezioso per chi, come lei, fin da bambina sognava di calcare il palcoscenico. Mancata prematuramente, a soli 53 anni dopo una feroce malattia, nella sua carriera Giuni ha inciso brani in italiano ed in siciliano, ma anche in napoletano, inglese, francese, giapponese, spagnolo, arabo, e persino in greco e latino.

Penultima di nove fratelli, era figlia d’arte grazie alla madre che era un soprano naturale. Mosse i primi passi nel mondo della musica all’età di 13 anni, esibendosi al "Palchetto della Musica" davanti al Teatro Politeama e poi, tre anni più tardi, nel 1967, arrivò il successo: Giuni vinse, insieme a Elio Gandolfi, il Festival di Castrocaro interpretando "A chi" successo lanciato da Fausto Leali nello stesso anno. Fu sul palco del Festival di Sanremo l’anno successivo con il nome di Giusy Romeo ed il brano "No amore", scritto da Vito Pallavicini ed Enrico Intra. Seguirono il Festivalbar, il Cantagiro e Un disco per l’estate: il sogno di Giuni si era realizzato, portandola nell’olimpo della musica italiana. Nel 1969 si trasferisce a Milano, che diverrà la sua amata città di adozione. Look androgeno, essenziale ma eccentrico, Giuni aveva un presenza scenica importante. Dopo anni trascorsi a cambiare pelle, questa eclettica artista trova però la propria dimensione ideale con Franco Battiato, Giusto Pio, Alberto Radius e Maria Antonietta Sisini, la musicista che per 36 anni sarà la sua coautrice, produttrice, e adorata compagna nella vita. Dopo una produzione artistica copiosa ed importante, il boom di vendite e fama arriva a metà del 1982: le viene proposto un brano originale, intitolato "Un’estate al mare", firmato da Battiato. Sul finale dell’esecuzione la cantante imita anche il verso dei gabbiani con l’emissione di note particolarmente acute.

Il 45 giri raggiunge i vertici delle classifiche italiane e ci rimane per otto mesi. Il brano viene presentato al Festivalbar, vincendo la sezione Festivalbar Disco Verde, ottenendo il Disco d’oro per le vendite. Sempre nello stesso anno la Russo vince, come rivelazione dell’anno, il popolare referendum Vota la voce indetto da Tv Sorrisi e Canzoni. 

 Nelle intenzioni dell’artista questa avrebbe dovuto essere solamente una parentesi commerciale per poi ritornare alla sperimentazione, ma la Russo viene imprigionata da quel momento nel clichè delle hit estive. Passerà buona parte della sua carriera a cercare di scrollarselo di dosso, senza riuscirci completamente, nonostante il talento indiscusso. Il 27 novembre 1998 festeggia i suoi trent'anni di carriera, pubblicando il suo primo album live, dal titolo autobiografico "Voce prigioniera", che contiene brani tratti da "A casa" di Ida Rubinstein, più altre interpretazioni dal vivo. Sul retro del disco è presente una dedica all’amore della sua vita, Maria Antonietta. Affaticata dalla lunga malattia, segnata nel corpo e nell’anima, il 14 settembre 2004 Giuni muore nella sua casa milanese; la cerimonia delle esequie si tiene il 15 settembre, presso il monastero delle Carmelitane Scalze, per poi venire sepolta nel Cimitero Maggiore.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA