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Richard Gere, Pretty Woman? Un’irripetibile magia

L'attore a Catanzaro, sono pacifista ma l'Ucraina va aiutata

Di Redazione |

ROMA, 05 AGO – Sono passati quarant’anni da UFFICIALE E GENTILUOMO e 32 da PRETTY WOMAN, ma per Richard Gere, 73 anni, il tempo non sembra sia passato. Camicia celeste chiaro, pantaloni scuri e capelli bianchi tagliati molto corti, l’attore americano amico del Dalai Lama e buddhista convinto, al dodicesimo piano della Cittadella regionale di Catanzaro ospite del Magna Grecia Film Festival, sembra davvero un ragazzo. Ed esordisce così all’incontro stampa iniziato con oltre un’ora di ritardo: “Vedervi tutti sorridenti rende felice anche me”. Un remake di PRETTY WOMAN? “Sono passati tanti anni da quel 1990 in cui è uscito il film, ma nonostante più di una volta lo stesso regista Garry Marshall mi abbia proposto un possibile remake, immaginando strani sviluppi, alla fine non se n’è mai fatto nulla. Ma va anche considerato che alla vigilia nessuno si aspettava un tale successo, un film capace di creare una tale forma di identificazione. PRETTY WOMAN è stata una magia, un tocco magico, una forma di innamoramento. Non sai perché ti innamori di qualcuno, però accade”. Cosa pensa dell’Ucraina? “In termini assoluti sono un pacifista e un non violento, ma nel mondo relativo in cui viviamo è necessario comunque proteggersi ed aiutare chi si trova in difficoltà, com’è il caso dell’Ucraina. L’essere umano d’altronde è disfunzionale e le uniche organizzazioni che cercano di far applicare lo Stato di diritto attualmente sono la Nato e l’Unione Europea”. E la Cina? “È chiaro che persegue un piano di potere a lungo termine, si vede da come si è comportata con il Tibet e con la Mongolia. Comunque l’unanimità con cui è stata aiutata l’Ucraina fa ben sperare in un comportamento più responsabile nel futuro da parte di tutti. In questo senso Putin – ci tiene a dire Gere – è stato spiazzato perché non si aspettava una risposta così omogenea contro la sua invasione”.

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