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Sorrentino, i film sono avventure nell’enigma della vita

Ad attualità preferisco gli uomini.In sala serve cinema d'autore

Di Redazione |

MARRAKECH, 15 NOV – “Ho vari progetti in cantiere, sto prendendo tempo, ho scoperto, forse è l’età, che è bellissimo rallentare i ritmi. Per ora sono sicuro di una cosa: dopo E’ stata la mano di Dio, che è stato un film emotivamente impegnativo, non penso ad una storia autobiografica, quello è un unicum e tale resterà” racconta all’ANSA Paolo Sorrentino in una pausa del suo lavoro di presidente della giuria del festival di Marrakech. Prendere del tempo significa anche riflettere sul cinema, che “dopo anni di disorientamento per la pandemia, bisogna ritrovare una idea di cinema d’autore”. Moretti parla di settore ‘abbacchiato’, “anche da imprenditore, io non non so cosa si deve fare , non ho ricette nè è il mio lavoro, da spettatore – prosegue Sorrentino – vedo vari problemi ma prima di dichiarare la resa penso che bisogna fare innanzitutto buoni film, rendere attrattive le sale, industrializzarsi in tutti i modi. Vedo però anche La Stranezza di Roberto Andò, un ottimo film che sta andando bene, un evento che mescola Pirandello e due comici popolari come Ficarra e Picone. Stanno funzionando i blockbuster e film come la Stranezza che ha la dignità di evento. Sono al lavoro Moretti, Garrone, Bellocchio, tutto questo aiuterà”. L’attualità dell’Italia “ha poca presa su di me come regista, per carattere sono lontano dall’isteria dell’attualità, dalle prese di posizione, dalle polemiche. Non mi piace leggerlo sui giornali nè al servizio di un film. Anche quando ho girato Il Divo e Loro – dice ancora Sorrentino – non li ho concepiti, programmati, come film politici, io parto sempre dall’umanità, dagli uomini, dal loro immenso complesso caleidoscopio di sfaccettature. C’è chi fa film sulla cronaca, con l’urgenza di farlo, lo capisco, ma – chiarisce Sorrentino – non è la mia natura, nè la mia formazione, preferisco fare film che attingono ad una realtà già sedimentata, storicizzata, mi dedico a questioni meno urgenti, mi dedico ai sentimenti dei personaggi che è la cosa che mi interessa di più. Non rifiuto il film di impegno ma penso che il film sia più un’avventura che ricalca, trascendendola, la vita e la vita è un enigma e quindi mi piacciono i film che sono un po’ enigmatici”.

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