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Sostenibilità sociale e ambientale  per il “Sole Luna Doc Festival”

Fino all'11 luglio allo Steri la rassegna internazionale cinematografica del documentario d’autore

Di Mariangela Di Natale |

Sostenibilità ambientale e sociale il filo conduttore della 16ª edizione del Sole Luna Doc Film Festival 2021, fino all’11 Luglio allo Steri di Palermo. La rassegna internazionale cinematografica del documentario d’autore, prodotta dall’associazione no-profit, Sole Luna – un ponte tra le culture, presieduta da Lucia Gotti Venturato, con la direzione scientifica di Gabriella D’Agostino, riparte in presenza e streaming e ritorna, dopo 10 anni, nella sede di Palazzo Chiaramonte Steri. Un Festival del cinema in sicurezza che trasformerà per sette sere i cortili e il chiostro del Rettorato dell’ateneo palermitano, in un’isola del Cinema del Reale, affiancato da un ricco palinsesto di eventi collaterali. 

Più di 40 le proiezioni quest’anno, selezionate dai direttori artistici, Chiara Andrich e Andrea Mura, di cui 18 film in concorso tra lungo e cortometraggi, molti dei quali in anteprima mondiale anche sulla piattaforma Open Ddb, la prima piattaforma online di produzioni indipendenti in Europa (www.openddb.it). Il documentario sull’ecologia e il rapporto uomo-natura, inaugurerà oggi la rassegna, alla presenza dell’inviato speciale e direttore di Rai Documentari, Duilio Giammaria, che riceverà il premio “Sole Luna un Ponte tra le culture 2021” per l’impegno e la valorizzazione dell’ecosistema nel cortometraggio. Un focus sugli habitat naturali animerà la settimana, con documentari su ambiente e sostenibilità e su nuove modalità di coesistenza con i 3 film premiati ai festival internazionali: La conquista de las ruinas di Eduardo Gomez (Bolivia – Argentina 2020, 88’); Utopia Revisited di Kurt Langbein (Germania, 2018, 55'); e The Great Green Wall di Jared P. Scott (Regno Unito, 2019, 91'), che racconta l’impegno della cantante Inna Modja nel progetto della Grande Muraglia Verde dell’Africa per fermare il processo di desertificazione in atto. In collaborazione con la Siac (Società italiana di Antropologia culturale), verrà presentato il documentario Eine Frage der Haltung / Beewilderd companion di Felix Remter e Miriam Remter (Germania 2020, 87’), uno studio etnografico nel complesso rapporto di esseri umani e api in tempi di malattie globalizzate. Una sedicesima edizione del Sole Luna Doc Film Festival, che renderà omaggio a due grandi figure del cinema italiano recentemente scomparse: Cecilia Mangini, la prima documentarista italiana degli anni ‘50, di cui saranno proiettati “Facce” ( Italia, 2018, 5’) e Due scatole dimenticate (Italia 2020, 58’); Valentina Pedicini, che ha reso noto l’impresa dell'unica e ultima minatrice italiana, di cui si visioneranno: “Dal profondo” (2013), il pluripremiato “Faith” e in anteprima assoluta i lavori frutto delle attività didattiche svolte durante i mesi del lockdown 2020, con i giovani studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia – sede Sicilia diretto dalla regista Costanza Quatriglio, utilizzando i materiali dell’Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico, che testimoniano la vitalità dell’archivio tra memoria e presente. Un Sole Luna Doc Film Festival 2021, trampolino di lancio per giovani registi e registe emergenti.

Si è iniziato con il corto, An uninterrupted view of the sea della nippo-americana Mika Yatsuhashi (Canada, USA, 2020, 15’) che attraverso vecchie fotografie, ripercorre la lotta intrapresa dalla sua famiglia durante la Seconda guerra mondiale per dimostrare la propria identità americana; e con Rhythms of lost time di Anisa Sabiri (Tajikistan, 2021, 45’) sul difficile radicamento delle tradizioni in un mondo globalizzato, che segue le ricerche del musicista inglese Leo Abrahams, per ritrovare i canti e le danze tipiche di donne e uomini cresciuti nei villaggi del Tajikistan, in Asia centrale.

Martedì alle 22,30, $ingapura di Lan Yu (Singapore 2019, 4’) ripercorre in pochi minuti, la vita di Ah Hock, autista e simbolo di una generazione che, a Singapore, tra le città più care al mondo, lavora solo per sopravvivere e mantenere la propria famiglia. Anteprima mondiale, giovedì 8 luglio alle 21, anche per A place called Wahala di Jürgen Ellinghaus (Togo, Francia, Germania 2021, 55’), un racconto attraverso i ricordi sofferti della gente di Wahala, avamposto coloniale della Germania. Il 7 luglio, sarà la volta delle anteprime nazionali. Nel cortile Abatelli le proiezioni: A year in exile di Malaz Usta (Turchia, Siria 2020, 19’); The golden buttons di Alex Evstigneev (Russia 2020, 20’); The village resist di David Bert Joris Dhert (Belgio, Brasile 2019, 54’); Fiancées di Julia Bünter (Svizzera 2019, 80’) un percorso dei giovani egiziani che li conduce a conquistare l’indipendenza e lasciare la casa dei genitori.

Giovedì 8 luglio, con I Mary di Aliki Saragas (Sud Africa 2021, 76’), la regista sudafricana vincitrice dell’edizione 2018 con il film “Strike a rock”, tornerà al Festival con un racconto lirico sulla storia di Reginamary Ndlovu: una vita di abusi sessuali e discriminazione a causa dell’albinismo. E venerdì (alle 21,15) Never look back di Lupe Pérez García (Spagna 2020, 76’): le Ande e l’arte del flamenco, un viaggio che ritrarrà la forza e la passione di Carmen, coraggiosa donna andalusa che emigra per seguirei suoi sogni. A conclusione, sabato 10 luglio, “A Black Jesus” di Luca Lucchese (Germania 2020, 92’), con la partecipazione di Roy Paci che ha composto le musiche. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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