Protesta sindacati, Scala non va in tour in Egitto

Di Redazione / 16 Febbraio 2022

MILANO, 16 FEB – La Scala di Milano non andrà in
tournée in Egitto e Medio Oriente. L’ipotesi era arrivata dopo
l’ennesima cancellazione causa Covid del tour previsto a
settembre in Giappone. La conferma del teatro che per
“diverse ragioni” non ci sarà la trasferta in Egitto (e Dubai e
Kuwait) arriva dopo l’altolà dei sindacati.
I sindacati, che avevano chiesto un incontro alla direzione su
questo viaggio, hanno parlato di una “questione politica”
ricordando che il caso di Giulio Regeni, e soprattutto lo
striscione giallo, appeso in piazza Scala sulla sede del Comune,
che chiede verità sul suo omicidio avvenuto al Cairo nel 2016.
Una vicenda di cui il sovrintendente Dominique Meyer, arrivato
a Milano da Vienna nel 2019, non conosceva la portata. Erano
invece ben consapevoli i sindacati, che hanno alzato più di un
sopracciglio all’eventualità di esibirsi in Egitto. Della
vicenda non si è parlato in cda dove comunque c’erano
consiglieri sensibili alla vicenda. Oggi è arrivata
l’assicurazione quindi che non ci sarà nessuna trasferta in
Egitto e si è così disinnescata sul nascere una polemica che
ricordava quella scoppiata nel 2019 quando l’allora
sovrintendente Alexander Pereira aveva prospettato l’ingresso
fra i soci della Scala con un posto in cda di Badr bin Abdullah
bin Mohammed bin Farhan al Saud, ministro della Cultura saudita,
una vicenda che era pesata nella mancata conferma del manager
austriaco alla guida della Scala. Sempre oggi poi si è
saputo che in teatro c’è stato un atto vandalico con una
svastica incisa sullo schermo di uno dei video utilizzati
nell’area dei macchinisti lo scorso 14 febbraio fra le 20 e
mezzanotte, cioè alla vigilia dell’introduzione dell’obbligo di
supergreen pass al lavoro per gli over 50. In Scala c’è chi è
convinto che si sia trattato di un atto di no green pass
interni, ipotesi confermata dagli insulti (“traditori”) scritti
sui volantini che invitavano ad iscriversi alla sezione
scaligera dell’Anpi. Di una “ignobile provocazione” ha
parlato il presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati, mentre
il sovrintendente Dominique Meyer ha chiesto di aprire subito
una indagine interna. “Questo – ha commentato – non è
accettabile”.

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