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Scorsese commuove Taormina: «La Sicilia mi ha portato a fare cinema e il cinema mi ha portato in Sicilia»

Prima di ricevere la statuetta, il maestro del cinema ha voluto raccontare un episodio, forse inedito, della sua infanzia, suggeritogli dai luoghi, che ha suscitato in lui la passione per il cinema

Di Maria Lombardo |

Nel ricevere ieri sera giovedì 12 giugno al Teatro Antico di Taormina il Taormina Lifetime Achievement Award, nell’ambito del TaorminaFilmFest, Martin Scorsese si è detto felice di riceverlo proprio qui in Sicilia nella terra delle origini della sua famiglia (il nonno era di Polizzi Generosa nelle Madonie, la famiglia della madre di Ciminna sempre nelle Madonie, provincia di Palermo).

Tornare carico di successo per i capolavori già iscritti nella storia del cinema come “Taxi Driver” (a fine serata proiettato nella magia del grande schermo del Teatro Antico in versione restaurata in 4K) è stato emozionante per Scorsese. Prima di ricevere la statuetta, il maestro del cinema ha voluto raccontare un episodio, forse inedito, della sua infanzia, suggeritogli dai luoghi, che ha suscitato in lui la passione per il cinema. Poi ha citato Frank Capra, grande nome di Hollywood che, più vecchio di lui, in Sicilia c’era nato.

Ecco il discorso di Scorsese.

“In America fatta eccezione per i nativi siamo tutti immigrati. Il Paese è giovane, ha solo 250 anni. Ma prima o poi i figli degli immigrati sentono il richiamo delle proprie origini e sono portati a tornare. Nel io caso ho cominciato a sentire questo richiamo nel 1948. Avevo solo sei anni. A casa avevamo un apparecchio tv e ho visto “Paisà” di Roberto Rossellini. Ho un ricordo vivido di quella serata e del film cui ho assistito con la mia famiglia al completo. Vennero anche i miei nonni e il film, pensate un po’, si apre proprio in Sicilia con lo sbarco degli alleati. Ho scoperto che il dialetto che parlavano nel film era lo stesso in cui si esprimevano ancora i miei. Da bambino stavo spesso male e passavo molto tempo a vedere film.Quella sera le persone che erano con me interagivano con i personaggi del film: una cosa comica. E quindi in quella occasione mi sono reso conto che c’era sullo schermo una storia vera e che la mia famiglia si riconosceva in essa: era la prova dell’esistenza del Neorealismo. E’ lì che è arrivata la chiamata al cinema. Quel film ha parlato a me come ai miei familiari e questo l’ho avvertito in maniera nitida. LaSicilia mi ha portato a fare il cinema e il cinema mi ha portato in Sicilia. Essere in questo teatro dà la sensazione che avremmo potuto essere qui 100 anni fa ed era uguale. In Sicilia mi è nato l’amore per l’archeologia. E infatti ho seguito di recente con un’archeologa che ha fatto dei sopralluoghi per un documentario. E così è cominciata un’altra passione. Come disse Frank Capra si cerca di guarire da un film facendone un altro”.

Il discorso ha commosso tutto il pubblico che, levatosi in piedi, ha applaudito a lungo dimostrando affetto verso il maestro che ci continua a regalare cinema ed emozioni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA