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Skinny al fianco delle famiglie e dei giovani in difficoltà del "suo" quartiere

Il rapper ha lanciato un progetto di beneficenza per San Cristoforo

Giorgia Lodato

29 Dicembre 2023, 13:04

Giocattoli, cibo, beni di prima necessità, palloni, vestiti e strumenti musicali da destinare ai più fragili, a chi ha più bisogno, alle persone del “suo” quartiere. Bisogno di un pacco di pasta come di una bambola, certo, del resto siamo a Natale. Ma soprattutto di considerazione, di affetto, di un sorriso.
E lui, Skinny - nome d’arte di Noa Magro - oggi rapper apprezzatissimo sulla scena siciliana e non solo, sa bene cosa significa quando gli altri si voltano dall’altra parte, quando sei - o meglio ti fanno sentire - invisibile.

Il quartiere

Skinny tra le vie e le piazze di San Cristoforo è cresciuto e nel quartiere ha ancora tanti amici che hanno creduto in lui anche quando non era un artista da 300 milioni di stream, un disco d’oro e numeri da record.
È andato lui stesso a fare la spesa e a comprare giocattoli e beni di prima necessità. È uscito con la sua crew a regalare palloni e magliette ai ragazzi che giocano nei campetti o nelle piazzette del quartiere, a consegnare i pacchi regalo alle famiglie e alle persone di San Cristoforo, a distribuire pizze agli homeless catanesi.

Niente Onlus

Nessuna Onlus di mezzo e il pensiero va subito al caso Ferragni- Balocco. Trasparenza al cento per cento, dunque. Tutto il progetto è stato filmato per realizzare “Non Sorrido”, video clip - pubblicato sul canale YouTube dell’artista - a scopo benefico. «L’obiettivo è destinare in beneficenza il 100% del ricavato del video per la riqualificazione di un’area di San Cristoforo a scopo ricreativo per i più piccoli - spiega Skinny - decideremo quale non appena sapremo la somma effettiva».
Difficile prevederlo adesso, ma secondo la media dei guadagni di ogni canzone non stiamo parlando certo di bazzecole.

Il progetto

«Questo progetto nasce da molteplici desideri: innanzitutto strappare un sorriso ai ragazzini del mio quartiere, che vivono delle situazioni molto particolari. Ci tenevo a consegnare personalmente i regali e aiutare le famiglie con un po' di spesa. C’è chi ha il padre in carcere, chi non ha più un genitore, chi vive in 20 mq, chi ha grosse difficoltà economiche e grandi disagi sociali. È nei quartieri come il mio che la vita mostra il suo vero volto».
E se è vero che fare del bene fa stare bene, l’obiettivo di Skinny è anche più ampio di un tornaconto emotivo personale.

Il messaggio

«Voglio lanciare un messaggio positivo alla mia generazione: chi ha la possibilità di fare del bene, dovrebbe farlo. Quest'anno ho aiutato nel mio piccolo più di 25 famiglie. Vorrei sensibilizzare la comunità su quello che ha attorno, dare visibilità a queste situazioni che spesso ci dimentichiamo che esistono, dedicare del tempo soprattutto ai più giovani che mi seguono con affetto, dare attenzione a chi non ha la fortuna di riceverne ogni giorno. Compiere dei piccoli gesti che mi sento anche in dovere di fare nei confronti dell’ambiente che mi accoglie tutti i giorni: il quartiere».