Lirica
Un’iconica e pacifica Norma in omaggio al genio di Bellini
Da domani al 26 gennaio con un cast di eccellenza, che vede sul podio Leonardo Sini, regia, scene e costumi di Hugo De Ana. Alla prima dell'opera assisterà anche Antonio Tajani
«Celebriamo il genio di Vincenzo Bellini commemorando il 190º anniversario della morte e inauguriamo la stagione lirica con il messaggio di pace che irradia dalla “sua” Norma. Proseguiamo così nell’esplorazione dell’universo belliniano che in questi anni ha portato a realizzare importanti allestimenti e incisioni discografiche». Queste le parole, questo lo spirito con cui il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania, Giovanni Cultrera di Montesano, riassume la lungimirante e articolata progettualità sviluppata dall’ente lirico con riferimento alla figura universale – e al tempo stesso identitaria – del sommo compositore etneo. In serata si apprende dallo stesso Teatro Massimo Bellini che Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana e Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, interverrà domani alla rappresentazione.
Prossima tappa è proprio la sontuosa produzione di Norma, in scena da domani al 26 gennaio con un cast di eccellenza, che vede sul podio Leonardo Sini, regia, scene e costumi di Hugo De Ana. Nel ruolo del titolo si alternano i soprani Irina Lungu e Carmela Remigio. Orchestra et Coro del Teatro Massimo Bellini sono ancora una volta in primo piano per esaltare i capolavori del genius loci.
«Potente – ribadisce Cultrera – è il monito alla riappacificazione che attraversa uno dei capolavori più iconici della storia del melodramma. Un auspicio che si fa preghiera nell’ultimo verso della sublime “Casta diva”, l’invocazione alla Luna, alla quale la protagonista chiede unicamente “Spargi in terra quella pace che regnar tu fai nel ciel”. Oggi più che mai assume immenso significato essere consapevoli del valore universale di quest’aria immortale, che risuona da quasi due secoli in ogni angolo del mondo. Non più soltanto nei teatri, nella sale da concerto, nei salotti musicali, ma nelle cuffie degli appassionati e nei più vari dispositivi audiovisivi. L’umanità che ascolta “Casta diva” è la stessa che ripudia la guerra.»L’inaugurazione con il titolo belliniano rappresenta così un’occasione per evidenziare l’immensa eredità artistica e morale di Vincenzo Bellini.
Le sette rappresentazioni in calendario sono già tutte sold out, ad attestare il progressivo trend di crescita che ha portato il Teatro Massimo Bellini a raggiungere record di presenze. Lo dimostra il successo riscosso dalla campagna abbonamenti autunnale riservata alla stagione di concerti e recital. E lo stesso risultato si prospetta per la campagna – tuttora in corso – relativa al cartellone di opere e balletti. C’è infatti ancora la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento intero a sette titoli anche durante la programmazione di Norma, ovviamente entro la data del turno prescelto. La buona notizia è che la campagna abbonamenti sarà riaperta dal 7 al 28 febbraio proponendo il pacchetto dei rimanenti sei titoli. E precisamente le quattro opere Don Giovanni di Mozart, “Madama Butterfly” di Puccini, “Don Pasquale di Donizetti, Otello di Verdi, e due balletti, il moderno Othello 2.0 e un classico come Lo Schiaccianoci.Sul podio di Norma l’acclamata bacchetta di Leonardo Sini, classe 1990 e vincitore nel 2017 del Concorso Cantelli, chiamato per la prima volta a dirigere le pluri premiate formazioni di orchestra e coro, quest’ultimo istruito da Luigi Petrozziello. L’allestimento è quello dell’Opera di Sofia, che vanta regia, scene e costumi firmati dal prestigioso metteur en scene argentino Hugo De Ana, che ha trasposto l’azione dai tempi del dominio romano a quelli dell’Impero di Napoleone I Bonaparte: vuoi per ricondurre l’ambientazione al neoclassicismo dell’epoca della composizione, vuoi per cogliere i corsi e ricorsi storici di guerre e invasioni. L’opera, rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre 1831, è considerata una delle più alte espressioni del repertorio belcantistico e un emblema dello stile di Bellini. La musica, celebrata per le sue melodie lunghe e cantabili, offre come sempre momenti di elevata bellezza, tra cui spicca – ça va sans dire – l’aria “Casta diva”, uno dei brani più rappresentativi dell’intero repertorio operistico. Tragedia lirica in due atti spicca altresì per i versi di Felice Romani, il principale librettista della sua epoca, che aveva stretto con il Catanese un proficuo sodalizio. Insieme scelsero come fonte letteraria d’oltralpe la tragedia Norma, ou l’infanticide di Alexandre Soumet, un plot a sua volta configurato sul mito di Medea. Ma per la “sua” Norma, come anticipato, Bellini impose al drammaturgo genovese cambiamenti radicali, ripudiando l’infanticidio a favore di una prospettiva intrisa di profonda umanitàCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA