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Alessandro Celli, la freccia sinistra del Catania che non t’aspetti: dall’assist a Jimenez alla fiducia di Toscano

A Cava de Tirreni è stato protagonista risultando decisivo

Di Giovanni Finocchiaro |

Chi se l’aspettava? Celli titolare. Celli che fugge sulla fascia sinistra tentando di creare superiorità numerica. Celli decisivo nel fornire l’assist del gol partita di Jimenez a Cava. Alessandro Celli, 31 anni, laterale sinistro del Catania ci ha raccontato le sue verità in un momento in cui è stato rivalutato mettendo in archivio un avvio di stagione tutto sofferenza, panca e addirittura tribuna.

Alessandro, l’ultimo gesto in ordine di tempo è la fuga sulla sinistra che ha portato Jimenez al gol. Sensazioni? Anche ad Altamura aveva propiziato il gol di Kaleb.

«Sicuramente una gioia grande perché ho dato un sostegno alla squadra che meritava di passare in vantaggio. Abbiamo risolto una sfida complicata su un campo non semplice da violare».

La foto dell’abbraccio con il suo compagno rossazzurro, dopo il vantaggio, cosa racchiude?

«Una gioia immensa son felice di aver aiutato la squadra e Jimenez a segnare, ma soprattutto perché quella marcatura è servita a portare a casa una vittoria di squadra in un momento importante della stagione».Da qualche settimana è entrato nei meccanismi di Toscano. Cosa le chiede il tecnico?

«L’allenatore mi chiede di essere molto attento in tutte e due le fasi e per le mie caratteristiche quando c’è la possibilità di creare superiorità faccio di tutto per rispettare le indicazioni».

Cosa le è mancato in precedenza?

«Durante questo campionato ho accusato qualche problema fisico che mi ha frenato, soprattutto nella prima parte di stagione. In quel modo non avevo avuto la possibilità di trovare la continuità necessaria per poter dimostrare in maniera totale il mio valore effettivo».

Contro l’Avellino si era sganciato con la stessa progressione vista a Cava. Allenate questo movimento spesso?

«Avendo, in passato, ricoperto il ruolo di “quinto” rientra nelle mie caratteristiche dare una mano in fase offensiva».

Sperava di conquistare massima fiducia dopo una fase in cui sembrava dovesse partire da qui trasferendosi altrove?

«Ho sempre lavorato con il massimo impegno per farmi trovare pronto nel momento del bisogno e sono contento che ora si iniziano ad intravedere i frutti del lavoro che ho svolto precedentemente».

Si trova meglio nel terzetto di difesa o in mediana?

«Mi trovo più a mio agio nel terzetto di difesa perché ho più campo per partire in progressione avendo giocato spesso con la difesa a quattro da terzino».

E se Toscano mutasse modulo con una difesa a quattro? Si adatterebbe?

«Io mi metto sempre a disposizione della squadra, sono decisioni che spettano soltanto al nostro allenatore».

Il Catania ha vinto quattro gare di fila fuori casa. Ora vi attende una domenica di sosta. Riposate ma preparate il confronto di Potenza del 26 aprile. Come dice il suo tecnico sono già play off almeno nella mentalità da trasferire in gara.«In verità il mister già dalla settimana scorsa, al momento di preparare la partita contro la Cavese, ci aveva detto che iniziavano i nostri play-off per farci comprendere una volta di più e da subito che dobbiamo affrontare queste settimane con il massimo dell’attenzione e il massimo della determinazione per arrivare all’obbiettivo».

Che partita sarà quella di Potenza soprattutto sul piano dell’approccio emotivo?

«Come già detto dallo stesso Toscano, la partita di Potenza è come se fosse una sfida dei play-off, di conseguenza la prepareremo come tale perché siamo consci che in caso di risultato positivo questo ci permetterebbe un vantaggio all’inizio degli spareggi».

L’affetto dei tifosi in che modo inciderà durante gli spareggi?

«Catania è una piazza importante soprattutto per la spinta che sa imprimere alla squadra. Una tifoseria così si vede solo in serie A, quindi il supporto dei sostenitori darebbe una carica in più alla nostra squadra in una fase delicata della stagione».

La società è il tecnico hanno avuto fiducia in lei nonostante gli stop per infortunio. Se l’aspettava?

«Sono contento perché adesso che ho risolto i problemi fisici sto contribuendo alla fase di avvicinamento al possibile obbiettivo comune e di conseguenza spero di rispondere anche alla fiducia della società e dello staff tecnico».

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