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Biglietti finale Champions: a breve le istruzioni dell’Inter ai tifosi per i 20.000 tagliandi disponibili

I fan nerazzurri già si iniziano ad attrezzare per la storica trasferta di Istanbul: costi dei voli già alle stelle

Di Redazione |

Il giorno dopo l’euroderby vinto dall’Inter è già partita la caccia dei tifosi a voli e biglietti per la finale di Istanbul. La Milano interista si è risvegliata con l’entusiasmo e l’orgoglio di essere tornati in finale di Champions League a tredici anni di distanza dall’ultima volta, quando la squadra allora allenata da José Mourinho alzò poi la coppa a Madrid battendo il Bayern Monaco e conquistando lo storico Triplete nel 2010.

La festa dei tifosi, esplosa a San Siro (dove erano presenti in Curva Nord anche due grandi ex e protagonisti proprio dell’annata storica come Materazzi e Sneijder) e per le vie della città al triplice fischio dell’arbitro francese Turpin, è proseguita per ore durante la notte, per strada e nei locali. «Se giocava Leao» e «chi non salta rossonero è» sono stati i cori più scanditi, mentre in tanti hanno già iniziato da ieri sera a guardare i prezzi di voli e hotel per il 10 giugno, la data in cui la finale andrà in scena allo stadio Ataturk di Istanbul.

C’è attesa per scoprire quando aprirà la vendita dei tagliandi riservati alla tifoseria interista per entrare allo stadio. E con l’attesa c’è stata anche una esplosione dei prezzi: si arriva anche a 1000 euro per il volo andata e ritorno tra Milano e la città turca. E quindi c’è chi cerca opzioni e viaggi alternativi, anche in macchina.

I tifosi così già si iniziano ad attrezzare per la storica trasferta. Lo stadio Ataturk ha una capienza di circa 72.000 spettatori, ma solo 40.000 tagliando verranno messi a disposizione delle due società finaliste (20.000 biglietti ciascuno): a breve il club nerazzurro informerà i supporter con i dettagli delle fasi di vendita dei biglietti e dei pacchetti previsti: quasi certamente saranno messe a disposizione anche le accoppiate con i viaggi in pullman o in aereo.

Intanto Simone Inzaghi è costretto a rimanere concentrato sul presente. Che da domani, quando la squadra si ritroverà ad Appiano Gentile dopo il giorno di riposo concesso dal tecnico, è rappresentato dalla sfida col Napoli di sabato al Maradona. L’Inter infatti deve ancora andare a caccia degli ultimi punti per chiudere matematicamente il discorso per la qualificazione alla prossima Champions League, magari puntando a quel secondo posto oggi occupato dalla Juventus (in attesa di novità dal punto di vista delle decisioni della giustizia sportiva). Senza dimenticare che poi mercoledì i nerazzurri si giocheranno il secondo trofeo stagionale nella finale di Coppa Italia contro la Fiorentina.

Risultati che per ora hanno portato Inzaghi a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. «So chi c’è sempre stato e chi nel momento del bisogno non c’era. So tutto, so quello che è successo in questi mesi», la frecciata del tecnico dopo la vittoria contro il Milan. E sul futuro, mentre il presidente Steven Zhang sottolineava che sarà «l’allenatore dell’Inter ancora a lungo perché è speciale», lo stesso Inzaghi spiegava: «Rimanere a lungo? Assolutamente sì, ho un contratto di un anno e serate del genere ti legano all’ambiente».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA