Catania, l'allenatore Tabbiani con le valigie in mano: Silvio Baldini e Maran in pole per la panchina
Dopo la sconfitta casalinga contro l'Avellino e con la classifica sempre più preoccupante, imminente il cambio di guida tecnica
Settantacinque anni dopo, l’Avellino vince nuovamente a Catania. Non succedeva dal 1948. Per i campani è un giorno speciale. Per la squadra etnea è una sconfitta pesantissima. La classifica resta preoccupante così il club rossazzurro pare sia orientato a mandare via Luca Tabbiani. Ieri i vertici della società si sono confrontati fino a sera tarda per capire il da farsi. Pare che sia ormai imminente il cambio di guida tecnica. In pole pare ci sia Silvio Baldini, ma si fa il nome anche di Rolando Maran.
Oggi ne sapremo di più, intanto ieri sera dopo il match perso contro la squadra allenata da Michele Pazienza, Luca Tabbiani ha analizzato con lucidità il ko interno. «È un momento difficile - ha dichiarato Tabbiani - sotto certi aspetti abbiamo avuto un atteggiamento buono, abbiamo affrontato una squadra che ha dimostrato di esser superiore a noi soprattutto dal punto di vista mentale. La squadra ha fatto una buona prestazione, ritengo che i ragazzi abbiano fatto la gara che dovevano fare. Il campionato però è lungo, questa squadra ha valori umani importanti e c’è il tempo di risalire la classifica. Va detto che in questo momento abbiamo tante assenze e non posso contare su tutta la rosa. Non ho nulla da rimproverare alla squadra, nel primo tempo abbiamo messo in difficoltà l’Avellino abbiamo creato tanto ma non siamo riusciti a segnare. Non siamo al meglio della nostra condizione, abbiamo preso gol su una doppia deviazione ma ripeto abbiamo creato le occasioni per pareggiarla».
Tabbiani ha difeso la squadra e Chiricò. Gli è stato chiesto del rigore fallito dal suo attaccante, e ha risposto. «Chiricò sta facendo un ottimo campionato, i rigori si possono sbagliare, ma aldilà del rigore abbiamo avuto occasioni per poterla riequilibrare».
Nel post gara ancora non si sapeva cosa sarebbe accaduto, così Tabbiani ha ripetuto di sentire il sostegno della società. «La società mi da e ci da tanto sostegno e ci fa lavorare bene, nella nostra situazione non ci possiamo appellare a nessun alibi. È normale ricevere critiche da parte dei tifosi è in dubbio che siamo al di sotto delle aspettative, e che possiamo dare di più. Oggi i ragazzi hanno fatto meglio rispetto a mercoledì scorso. Sono tutti molto dispiaciuti, siamo umani ma vogliamo ripartire e dobbiamo trovare dentro noi stessi la forza per ripartire da squadra. Tutto è recuperabile però, tutte le persone possono cambiare idea, io sono il primo responsabile è giusto che la piazza contesti me, il calcio è fatto di risultati, ma sta a noi a trasformare i fischi in applausi».
Momento difficile
Facce tirate anche quelle dei calciatori. Francesco Rapisarda ha analizzato il momento. «Sapevo che sarebbero arrivati momenti difficili - ha detto - non tutto poteva essere come l’anno scorso, altrimenti avremmo parlato di un sogno. In questa stagione le difficoltà sono arrivate subito, lo stiamo vivendo da qualche mese, è sempre un periodo particolare, non è facile, cerchiamo di reagire e guardare avanti. Vogliamo reagire a questa situazione, non ho la formula magica so che dobbiamo lavorare, ma lo spogliatoio è unitissimo. Stiamo cercando di capre dove sbagliamo. La stiamo vivendo male, ma la responsabilità è di tutti noi non solo del mister».
Squadra unita
Milos Bocic è stato uno dei migliori in campo anche ieri. È il più giovane ma le sue parole sono molto mature. «Dopo il rigore ci sono stati tre episodi chiave per noi, io ho avuto la palla dell’1-1 e se avessi segnato sarebbe cambiato tutto. Il calcio vive di episodi lo sappiamo, vince la squadra più concreta. Se nel primo tempo nelle 5 occasioni create avessimo fatto 4 reti, il primo tempo sarebbe finito 4-1 per noi. Noi tutti abbiamo fiducia nell’allenatore, la squadra è molto unita, è un momento delicato per noi, ma andremo avanti e supereremo questo momento tutti insieme».