«Catania-Messina, vi racconto un gol leggendario»
Venticinque anni dopo, l'amarcord di Roberto Manca, mai dimenticato dai tifosi storici in vista della gara contro il Messina. «L’organico ha grandi potenzialità, ma in campionato s’inceppa»
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L'uomo della liberazione abita a Civitanova Marche. Non si perde una sola gara del Catania: «L'ho osservato in tv nelle due finali di Coppa, poi non capisco perchè in campionato, con quel potenziale, debba incespicare». Come tanti tifosi, non si dà pace, Roberto Manca, il marcatore di Catania-Messina datato 25 aprile 1999, giorno in cui i rossazzurri guidati in panchina da Piero Cucchi conquistarono la C1.
E dire, Manca, che non doveva nemmeno entrare in quella gara.
«Era una sfida combattuta, non era previsto che andassi in campo. A dieci minuti dalla fine, il tecnico Cucchi fece scaldare Di Julio per togliere Passiatore. Durante il riscaldamento, Dino avvertì un risentimento muscolare e allora Cucchi decise di non sconvolgere l'assetto tattico. Presi il posto di Passiatore».
Era in corso una sorta di arrembaggio per sbloccare il risultato.
«Sicuramente un atteggiamento legato al desiderio di chiudere i conti. Al primo pallone toccato ho fatto gol».
Rete ed esultanza entrati nella storia nonostante, poi, il Catania abbia disputato otto stagioni in A. Ma il gol di Manca nel '99 è entrato nella galleria delle leggende amate dai tifosi rossazzurri.
«Il bello della gara è stata l'esultanza sotto la sud, un modo per sciogliere la tensione sciolta accumulata anche prima del match. Arrivammo allo stadio dopo il ritiro vissuto al President e insieme a noi faceva ingresso nei vari settori un fiume di persone. Durante la ricognizione del campo si vedeva già lo stadio sold out. E mancava un'ora e mezza al via».
Sono passati 25 anni, sembra ieri. Quali furono i meriti di Cucchi?
«Lo conoscevo di fama, ma non di persona. E il primo giorno vissuto con lui a Catania non lo riconobbi. Mi chiese come stessi, risposi come si fa con un tifoso. Con rispetto ma vagamente. Poi mi dissero: "Ma guarda che è l'allenatore". In effetti non aveva la fisionomia del tecnico. In campo e in allenamento si faceva rispettare. Eccome».
Racconti.
«Aveva le qualità per allenare, la migliore era il modo di gestire un gruppo di caratteri forti. Non ci faceva litigare, nessuno alzava la cresta, un particolare che ci fece vincere il campionato. Al suo fianco Angelo Sciuto, più che un fratello per noi calciatori, mediava spesso al meglio le situazioni più spinose. Era un "raccordo" tra tecnico e atleti».
Tornando al gol: provvidenziali furono le finte di Cicchetti e il suo cross.
«Fondamentale, Cicchetti. Me lo chiedono tifosi e giornalisti ogni 25 aprile. Il suo cross è stato un mezzo gol. Ogni tanto al telefono ne parliamo. E dire che lui non era un esterno alla Brutto».
Domenica Catania-Messina sarà importante. Siamo vicini al 25 aprile, ma in palio non c'è una promozione.
«Il Catania in campionato ha incontrato difficoltà, ma – come ho visto in Coppa - il grande evento riesce a caricare la squadra. In campionato ci sono stati vuoti, i risultati e i cambi di allenatore lo dimostrano, ma la squadra rossazzurra ha uomini e potenziale per vincere. A Catania per giocare bene e spiccare devi avere carattere».
Chi potrebbe risolvere il match?
«Costantino ha voglia di riscatto. Ma anche Marsura mi sembra in netto miglioramento».
Domenica la gara senza i tifosi ospiti
I tifosi del Messina non potranno assistere alla gara in programma domenica al Massimino. Non è una notizia che sconvolge, il provvedimento era nell’aria. Motivi di ordine pubblico vieteranno la trasferta dei sostenitori giallorossi a Catania.