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Europei di atletica: l’Italia chiude con il trionfo della 4×100 lanciata dal siracusano Matteo Melluzzo e il record di medaglie

Sotto gli sguardi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, bottino finale di 24 podi: 11 ori, 9 argenti e 4 bronzi. La Sicilia fa festa oltre per l'oro dello sprinter aretuseo, anche per argento del palermitano Riccardo Meli con la 4x400 e della nissena Alice Mangione con la 4x400 mista. Velocità azzurra ancora leader grazie al tecnico catanese Filippo Di Mulo

Di Lorenzo Magrì |

Cala il sipario su una 26ª edizione dei campionati Europei che rimarrà a lungo nella storia dell’atletica italiana. Gran chiusura allo Stadio Olimpico di Roma sotto gli occhi del  Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tornato sugli spalti, dopo la visita ufficiale di martedì sera per assistere all’impresa di “Gimbo” Tamberi oro nell’alto e al quale oggi al Quirinale consegnerà la bandiera olimpica da portare ai Giochi di Parigi.

La staffetta 4×100 d’oro agli Europei: Filippo Tortu, Lorenzo Patta, Marcell Jacobs e Matteo Melluzzo

E Mattarella diventato super tifoso azzurro ha vissuto una serata storica per l’atletica italiana (che ha chiuso con 24 podi: 11 ori, 9 argenti e 4 bronzi) e siciliana visto che dopo l’argento con la 4×400 mista della nissena Alice Mangione, ieri sera è salita altre altre due volte sul podio con il siracusano Matteo Melluzzo, primo frazionista della magica 4×100 plasmata dal tecnico catanese Filippo Di Mulo e con il palermitano Riccardo Meli d’argento con la 4×400.

L’urlo di Filippo Tortu dopo aver tagliato il traguartdo

La staffetta 4×100, oro ai Giochi di Tokyo, in attesa di difendere il titolo olimpico a Parigi, ha vinto ancora con il giovane Matteo Melluzzo, classe 2002, in prima frazione, quella più lunga chiusa in 10”45 consegnando già in testa il testimone a Marcell Jacobs sontuoso in 8”98, poi è toccato a Lorenzo Patta (9”84) incrementare il vantaggio e consegnare in sicurezza il bastoncino a Filippo Tortu (9”05) che ha tenuto dietro con autorità in 37”82 Olanda (38”46) e Germania (38”52). Dopo l’oro olimpico del 2021a e l’argento mondiale del 2023, è il primo titolo europeo della storia per il quartetto veloce azzurri e ancora una volta porta la firma del prof. Filippo Di Mulo, catanese, responsabile della velocità azzurra.

La gioia di Matteo Melluzzo

LE DICHIARAZIONI DEL QUARTETTO D’ORO. Matteo Melluzzo: “Non ho parole, sono troppo emozionato, sapevamo quello che potevamo fare”. Marcell Jacobs: “Siamo entrati in pista molto carichi e pieno di energia, abbiamo dato il 100 per cento. Il movimento è cambiato, tutti scendono in pista non per partecipare ma per fare un grande risultato. L’Italia c’è, l’atletica c’è: a Parigi vi regaleremo tante gioie”. Filippo Tortu: “Ho sentito tantissimo il pubblico, avevo paura di non sentire l’hop di Lorenzo, è andato tutto per il verso giusto, pensavamo di essere il gruppo giusto per realizzare questa impresa. Sono orgoglioso del lavoro fatto con il prof. Filippo Di Mulo e con Giorgio Frinolli, dedico questo titolo a mio padre: volevo dedicargli l’oro dei 200, gli porterò quello della 4×100”. Lorenzo Patta: “Era l’obiettivo che ci eravamo messi sin dall’inizio, contava solo la vittoria”.

Scotti, il palermitano Riccardo Meli, Sito e Aceti d’argento con la 4×400

4×400 D’ARGENTO CON MELI. In avvio di serata l’Italia aveva fatto festa con i due quartetti del miglio, argento per la 4×400 uomini e 4° posto della 4×400 femminile. Il quartetto maschile ha fatto un miracolo, nonostante il prof. Di Mulo pochi minuti prima del via sia stato costretto a cambiare Alessandro Sibilio con il palermitano Riccardo Meli allievo del giarrese Claudio Licciardello, che non ha fatto rimpiangere il napoletano. In prima frazione Luca Sito in 45”13, in seconda Vladimir Aceti (45”35), Meli in terza (45”87 e uno straordinario Edoardo Scotti in 44”46 ha provato a riprendere il Belgio e tenuto testa alla Germania e vincere l’argento (3’00”81). «Sono stato chiamato pochi minuti prima del via – ci dice Riccardo Meli dopo aver ricevuto i complimenti del Presidente Mattarella – e prima entrare in call room, avevo paura di rovinare la gara a questi ragazzi, Vladimir in testa mi ha dato tanta fiducia e invece ora sono qui con l’argento al collo: una gioia indescrivibile».

Un podio europeo nella 4×400 uomini che mancava all’Italia dal 1971 con il bronzo del quartetto che schierava il grande Marcello Fiasconaro, mentre nel 1950 era arrivato l’argento e nel quartetto c’era l’indimenticabile catanese Saro Porto.

Quarto posto e record italiano per la 4×400 donne con Ilaria Accame, Giasncarla Trevisan, la nissena Alice Mangione e Anna Polinari

GRANDE ALICE MANGIONE. Cade invece il primato italiano (3’23”40) della 4×400 femminile ma non basta per il podio al quartetto azzurro composto da Ilaria Accame (51”94), Giancarla Trevisan (50’49”), Anna Polinari (51”23) e la nissena Alice Mangione che corre sotto i 50” (49”74) e permette all’Italia di lasciarsi dietro la Francia e la Polonia della campionessa europea individuale Natalia Kaczmarek. «Abbiamo dato tutto – ci dice Alice argento con la 4×400 mista – ma non è bastato, Rimane la consapevolezza che possiamo andare a Parigi per fare bene».

Larissa Iapichino argento nel lungo come mamma Fiona May nel 1998 a Budapeste

LARISSA IAPICHINO COME MAMMA FIONA. Nel 1998 la mamma Fiona May era stata d’argento agli Europei di Budapest e ieri Larissa Iapichino la eguagliata, 2ª con 6,94 all’ultimo salto, battuta soltanto dalla campionessa olimpica tedesca Malaika Mihambo (7,22).

DA ARESE AD ARESE. Nel 1971 a Helsinki il grande Franco Arese dopo aver vinto a febbraio il Trofeo S. Agata di Catania, vinse l’oro sui 1500 e ieri un suo, omonimo, l’attuale primatista italiano Pietro Arese, ha vinto il bronzo in 3’33”34, nella gara vinta dal fenomeno norvegese Jakob Ingebrigtsen (3’31”95).

DUPLANTIS D’ORO. Tutto facile nell’asta per il primatista mondiale Armand Duplantis oro con 6,10 e poi tre prove sbagliate a 6,25 del nuovo record mondiale, 6,24 che appartiene allo svedese.

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