Fiorentina: Piatek, grazie a Italiano sono migliorato molto

Di Redazione / 21 Aprile 2022

ROMA, 21 APR – “Sono molto contento di essere alla
Fiorentina. Siamo una grande squadra e in questa stagione stiamo
giocando molto bene. In questi primi mesi ho fatto sei gol in
10-11 partite, sono contento ma devo continuare. Italiano? è
molto forte e ha tante idee per il calcio. E’ un grande
allenatore, che predilige un calcio offensivo con grande
intensità. Questo mi piace, perché voglio sempre migliorarmi
come calciatore”. In un’intervista a Dazn, Krzysztof Piątek
parla del suo ritorno in Italia e, nello specifico, alla
Fiorentina. Che, grazie anche ai gol dell’attaccante polacco,
ora è in piena corsa per un posto nelle coppe europee. “Siamo
sulla buona strada ma dobbiamo guardare alle prossime partite –
commenta Piatek -. Per Firenze questa è un’occasione incredibile
per andare in Europa, anche per noi, per la squadra. Siamo forti
ma vediamo, le prossime partite dobbiamo giocarle bene”.
Intanto per Italiano si riproporrà il dilemma se far giocare
al cento dell’attacco Piatek o il brasiliano Cabral, anche lui
arrivato a gennaio. “Dobbiamo aiutare la squadra, entrambi
vogliamo giocare titolari – ammette – e aiutare la Fiorentina ad
andare in Europa. Questa credo sia la strada giusta”.
Per vivere ha scelto il centro di Firenze: “è molto bello, mi
piace, e quando esco con il mio cane i tifosi mi fermano per
fare foto. E’ un piacere per me, perché rispetto tutti i
sostenitori di questa squadra”.
A renderlo ancor più ottimista è il fatto di essere diventato
“sicuramente un calciatore migliore, perché ho più esperienza.
Ho giocato in Germania e Italia”. Il merito principale è di
Italiano: “penso di essere migliorato di più in questi due-tre
mesi che in due anni in Germania, perché mi sto allenando con un
grande allenatore Vincenzo Italiano che ci fa giocare bene e
questo è l’importante”. Invece al Milan, con Giampaolo, cosa non
ha funzionato? “Ho fatto tanti gol con Gattuso, poi è arrivato
Giampaolo che ha cambiato modulo e idea – risponde -. Era un
sistema dove i calciatori non hanno giocato nel proprio ruolo,
io ho giocato con Castillejo come attaccante e Suso
trequartista, queste non sono le loro posizioni”.

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