Il Cagliari a Udine per giocarsi un pezzo di salvezza

Di Redazione / 02 Aprile 2022

CAGLIARI, 02 APR – Otto partite alla fine. E domani
con l’Udinese il Cagliari si gioca una fetta di salvezza. Quanto
grande? Molto: la squadra di Mazzarri è reduce da un parziale
molto negativo (zero punti e zero gol nelle ultime tre partite)
e ha bisogno di coraggio e soprattutto di muovere la classifica.
E se il Venezia ha più o meno il ritmo del Cagliari, il Genoa
sta correndo trascinato – ora anche agli allenamenti – dal suo
pubblico. “Non guardo le altre e il loro calendario – ha detto
Mazzarri nella conferenza stampa della vigilia – io guardo solo
quello che dobbiamo fare noi. Vero, non stiamo segnando. Ma
stiamo creando gioco e occasioni, almeno con il Milan lo abbiamo
fatto: la traversa, il tiro successivo di Marin. Ma anche
qualche altra situazione prima. Su questo piano non sono
preoccupato. Da qui in poi dobbiamo cercare di sbagliare meno
partire possibili”.
All’andata fu zero a quattro alla Domus: “Diciamo che in
quell’occasione abbiamo toccato il fondo – ha continuato il
mister – e da allora abbiamo reagito, sin dalla partita
successiva. Rimane il rammarico del girone di andata, ma anche
lì avremmo potuto chiudere anche con cinque punti in più”.
Domani rossoblu senza Marin e Pavoletti, ancora alle prese con
il Covid. Ma con un Rog in più: “Andrà in panchina – ha
anticipato – e se sarà necessario giocherà anche uno spezzone di
partita. Ci contiamo, ma bisogna fare i conti anche con il ritmo
partita”.
Cagliari che deve fare punti. Ma che ha problemi in attacco:
niente Pavoletti, Keita ha un solo allenamento, Joao Pedro è
rientrato in settimana dopo una settimana azzurra senza sorrisi.
“Ma è chiaro – ha spiegato Mazzarri – che una volta tornati a
casa, tutti si sono ricalati nella situazione e hanno il
Cagliari come priorità. Il futuro azzurro sarà legato anche alle
prossime otto partite”. Le premesse per un ritorno di Pereiro
titolare ci sono tutte. Ma il mister rossoblù non si è
sbilanciato: “Non possiamo dare vantaggi agli avversari. Basta
parlare, ora servono solo i fatti”.

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