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Il Catania stasera a caccia del quarto successo di fila davanti a uno stadio da Serie A con ventimila tifosi sugli spalti

La "rimonta" targata Lucarelli ha riacceso l'entusiasmo: contro il Francavilla il tecnico si riaffida al 4-2-3-1

Di Giovanni Finocchiaro |

Sembra tutto costruito apposta per far vivere al Catania una serata memorabile. E anche ai tifosi, visto che al Massimino ci sarà il pienone. Lo scriviamo da tre giorni, ma quando in uno stadio monumentale come quello rossazzurro entrano 20 mila persone per una gara di Serie C e neanche tanto di cartello ai dl à del valore strategico, ecco che il dato diventa prioritario. Inorgoglisce. Responsabilizza. Cancella i cattivi pensieri d’avvio stagione. Ci porta a sperare in qualcosa di propositivo.

La rimonta targata Lucarelli è stata fin qui un pienone di risultati e una ricostruzione che forse nessuno aveva preventivato dopo la crisi precedente che aveva messo in forse anche le strategie societarie. Invece può arrivare un solo uomo e far mutare ogni cattivo pensiero fino a trascinare 20 mila persone allo stadio?

L’inversione di tendenza

I tifosi ci sono sempre stati, a dire il vero, al Massimino. Incitando, talvolta mugugnando, negli ultimi tempi gridando il loro dissenso – in modo civile – all’indirizzo del vice presidente Grella. Lucarelli ha cambiato il trend e adesso il Catania mira ai play off. A una posizione migliore. Quanto più comoda possibile.

Ne dovrà percorrere di strada, perchè il 23 dicembre è ancora lontano e poi non è che alla chiusura del girone di andata si potranno trarre impressioni definitive.

Insomma, come dicono gli allenatori che hanno pochi argomenti e non vanno a fondo come fa Cristiano, si guarda partita dopo partita. Una frase banale fino alla nausea che, poi, è anche un concetto reale, una scelta comune a tanti club.

Concentrati sull’avversario

Il Catania, però, si concentra sull’avversario che ha cambiato da poco guida (Occhiuzzi ha salvato il Cosenza miracolosamente e poi ha allenato l’Olbia) e ha vinto il derby col Brindisi facendo defenestrare l’ex rossazzurro Danucci. Stasera a parte lo spettacolo esterno di grande effetto, ci aspettiamo una risposta sul campo. Attenzione, le forze da gestire sono necessarie perchè si tratta della terza gara in otto giorni.

Certo, contro il Crotone hanno giocato ragazzi che devono recuperare condizione fisica e agonistica e che si sono avvicinati allo standard richiesto dal campionato: Zanellato, Deli, lo stesso De Luca, Rapisarda erano stati messi in campo in poche occasioni o stavano recuperando da infortuni importanti o comunque fastidiosi. Oggi toccherà ad altri protagonisti, anche se alcuni giocatori che hanno messo il timbro sul successo in Coppa potrebbero essere riproposti part time. In questa fase, il Catania ha davvero quasi tutti a disposizione tranne Rizzo e Ladinetti. Lucarelli ieri ha anche annunciato l’iscrizione in lista di Popovic, già presente tra i convocati in Coppa, giovane attaccante che rileva Rizzo che ne avrà per tre mesi dopo l’intervento al ginocchio.

Il modulo e gli interpreti

Il 4-2-3-1, dunque, non dovrebbe subire rivoluzioni di sorta come ha fatto intendere l’allenatore. Bethers in porta, Bouah, Castellini, Lorenzini (Silvestri) al centro, Mazzotta a sinistra? Possibile, anche se sulla fascia potrebbe spostarsi lo stesso Castellini. In mezzo Quaini e Zammarini, con Zanellato che chiede spazio. I tre trequartisti dovrebbero essere Chiricò, Rocca, Marsura (o De Luca, o Bocic) con Di Carmine punta avanzata. Squalificato Sarao, c’è Dubickas vice centravanti, con Popovic – dicevamo – in panca.Telecolor proporrà la diretta prima del via, dopo la fine del confronto sentirà i protagonisti. Chi resta a casa perchè non trova posto allo stadio potrà rimediare in questo modo. In ventimila, però, saranno partecipi di uno spettacolo vincente al quale bisogna aggiungere, adesso, un risultato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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