21 dicembre 2025 - Aggiornato alle 10:29
×

Il viaggio della speranza verso Torino, ora “Momo” sogna il calcio che conta

L’ivoriano Mohamed Doumbia dopo tre notti in mare arriva a Ragusa, a 12 anni. Oggi ne ha 15 ed è pronto per il salto in granata

Manuel Bisceglie

14 Agosto 2025, 16:45

momo_costa d'avorio_ragusa-torino

La storia di Mohamed non è una semplice cronaca, ma un viaggio denso di coraggio, fatica e speranza che attraversa confini geografici e culturali, e racconta come si possa trasformare un sogno in realtà, anche partendo da condizioni e percorsi molto difficili.

Mohamed Doumbia, ragazzo ivoriano arrivato in Italia a soli 12 anni (è un classe 2011), è uno dei minori stranieri accolti nella Comunità alloggio “Maria e Giovanna Gulino” di Ragusa, struttura gestita dall’associazione Casa Rosetta, che si occupa di minori vulnerabili e stranieri. La sua storia, seppure simile a tante altre di ragazzi che affrontano viaggi pericolosi attraverso il Mediterraneo alla ricerca di un futuro migliore, si distingue per la determinazione con cui ha affrontato ogni ostacolo, mantenendo saldo il suo grande sogno: diventare un calciatore professionista.

Partito dalla Costa d’Avorio, Mohamed Doumbia ha attraversato a piedi deserti e frontiere, imparando a fare affidamento su sé stesso e sulla speranza. Nonostante la paura e le difficoltà di un viaggio che ha messo a dura prova la sua giovane età, è riuscito a non perdere la fiducia. Attraversata la Tunisia, luogo di imbarco verso l’Italia, ha vissuto tre giorni e tre notti in mare aperto, esperienza che gli ha insegnato il valore della resilienza e della gratitudine verso chi ha contribuito a salvarlo da una tempesta.

Arrivato a Ragusa nel settembre 2022 insieme ad altri tre ragazzi, ha preso subito una strada diversa dai suoi compagni che si sono allontanati mettendo a rischio la propria sicurezza. Mohamed ha mostrato umiltà e costanza, accettando l’aiuto della comunità che lo ha iscritto alla scuola calcio locale, i “Ragusa Boys”. Qui “Momo” ha iniziato a coltivare il proprio talento e a farsi apprezzare per passione e dedizione da allenatori e compagni.

Non sono mancate le difficoltà burocratiche e sociali: l’inserimento scolastico è stato complicato, con lunghe attese e rifiuti da varie scuole secondarie per mancanza di posti, malgrado il diritto allo studio fosse un principio sancito. Solo grazie all’intervento del presidente di Casa Rosetta, Giorgio De Cristoforo, e alla collaborazione con i servizi sociali e il Comune di Ragusa, Mohamed ha potuto frequentare regolarmente la scuola, dove ha imparato rapidamente l’italiano, tanto da fare sparire la necessità della mediazione linguistica.

La sua vita, costruita giorno dopo giorno tra compiti, allenamenti e sacrifici, è stata una testimonianza di impegno e maturità: ha mostrato di saper bilanciare lo studio con la passione per il calcio, senza mai perdere la rotta. Le sessioni in campo con i “Ragusa Boys” sono diventate tappe fondamentali verso il sogno. L’impegno della comunità e dello staff educativo è stato quello di ricordargli costantemente che la chiave per il futuro era la formazione e la responsabilità, valori che Mohamed ha fatto propri ottenendo risultati brillanti.

Il coronamento di questo percorso arriva oggi, con l’ammissione del ragazzo nella formazione giovanile del Torino Football Club, uno dei centri sportivi più prestigiosi d’Italia. Per le stagioni 2025-2026 e 2026-2027 Mohamed sarà un “Giovane di Serie”, un traguardo che rappresenta il risultato di un lavoro instancabile e una rinascita sociale e personale fatta di sacrifici e sogni.

Questa notizia non è solo motivo di gioia per Mohamed, ma un successo condiviso da tutta la comunità “Gulino”, da Casa Rosetta e dall’intero territorio di Ragusa che ha accompagnato il ragazzo con cura e professionalità. Un esempio concreto di come valori come integrazione, educazione e solidarietà possano trasformare le sfide più ardue in grandi opportunità.

Il cammino di Mohamed ricorda un’altra storia recente, quella del giovane calciatore Camara, arrivato dalla Guinea dopo una traversata simile, accolto in una comunità alloggio in Puglia e capace di dare un nuovo senso alla propria vita grazie al calcio. Entrambe le storie sono un monito e un messaggio d’incoraggiamento per tutti coloro che affrontano i viaggi della speranza, spesso anche a rischio della propria vita, in cerca di un futuro migliore.

Mohamed, pronto a partire per Torino, lascia un insegnamento prezioso: le difficoltà non sono ostacoli insormontabili, ma sfide da affrontare con umiltà, forza e coraggio. Il suo sogno insegna che credere nelle proprie potenzialità e nel valore del sacrificio può davvero cambiare il corso della vita.