Notizie Locali


SEZIONI

processo prisma

Juve, plusvalenze fittizie e manovra stipendi simulata: Agnelli ed ex dirigenti chiedono patteggiamento

La richiesta dei legali dell'ex presidente, di Nedved, Paratici e Gabasio

Di Domenico Palesse |

Potrebbe arrivare presto a conclusione il processo sulle presunte plusvalenze dichiarate dalla Juventus. Gli ex dirigenti bianconeri, infatti, hanno chiesto al gup di Roma, Anna Maria Gavoni, di patteggiare una pena che varia dai 12 ai 21 mesi. Ma non solo, i vertici si sono detti anche disposti a risarcire la Consob e le oltre 200 parti civili ammesse al processo.

Gli avvocati hanno presentato questa mattina la richiesta di patteggiamento per Andrea Agnelli (1 anno e 8 mesi), per l’allora vicepresidente Pavel Nedved (1 anno e 2 mesi), per Fabio Paratici e Cesare Gabasio (1 anno e 6 mesi) e per il chief financial officer bianconero Stefano Cerrato (un anno). Per tutti con pena sospesa. Nel corso dell’udienza preliminare i pm hanno chiesto per Maurizio Arrivabene il non luogo a procedere. I reati contestati alla dirigenza juventina variano dall’aggiotaggio all’ostacolo alla vigilanza e a false fatturazioni.

L’indagine, ribattezzata Prisma, è arrivata all’attenzione dei magistrati di piazzale Clodio dopo una decisione della Cassazione. Gli accertamenti erano stati, infatti, avviati dalla Procura di Torino che aveva lavorato sulle presunte plusvalenze «artificiali» realizzate sulla compravendita di calciatori e sulla «manovra stipendi», vale a dire lo stop nell’erogazione dei compensi ai tesserati dettato nel 2020 dall’emergenza Covid che però, secondo i pm, fu soltanto simulato.

Si pensava che il reato più grave (la manipolazione del mercato) fosse stato commesso nel capoluogo piemontese perché è dalla sede del club che il 20 settembre 2019 partì, per via telematica, il primo comunicato alla Borsa. La Suprema Corte ha stabilito invece che la competenza è tutta romana in quanto è nella Capitale che il data server del sistema operativo rese il messaggio «accessibile al pubblico», attraverso una connessione da remoto al sito www.1info.it.

Dopo la sentenza degli ermellini, la Guardia di finanza di Roma era salita in trasferta a Torino per confrontarsi con i colleghi pedemontani. I pm capitolini, nel dicembre del 2023, hanno poi assemblato un capo d’accusa che ricalcava quello di Torino, ritoccando però qualche cifra e aggiungendo qualche episodio. Nel documento comparivano diversi scambi di calciatori che avrebbero generato plusvalenze fittizie: Caldara-Bonucci con il Milan (21 milioni), Pjanic-Arthur con il Barcellona (43 milioni), Cancelo-Da Silva con il Manchester City (5 milioni) e poi con il Pescara, il Pisa, la Sampdoria, il Genoa, il Parma, il Sion, il Lugano, i marsigliesi dell’Olympique e la Pro Vercelli. A quasi ormai cinque anni dai fatti, il processo si avvia dunque verso la conclusione, ma una decisione sul patteggiamento sarò presa dai giudici solo il prossimo 22 settembre.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA