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Juventus, le motivazioni del Coni: violati principi "lealtà", si va verso una nuova penalizzazione

La Caf dovrà rifare il processo e stabilire l'entità dei punti da sottrarre

Redazione La Sicilia

08 Maggio 2023, 20:46

Juventus: plusvalenze sospette per oltre 282 mln in 3 anni

Andrea Agnelli (R), president of Juventus, with Pavel Nedved (C) and Fabio Paratici, before Italian serie A soccer match, SS Lazio vs Juventus Fc, at the Olimpico stadium in Rome, Italy, 04 December 2015. ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

Violazione dell’art.4 (quello sulla violazione dei principi di lealtà) confermata per la Juventus e richiesta alla Corte di Appello Federale di rimodulare la penalizzazione dopo avere rivalutato il ruolo di alcuni componenti non apicali del club. E’ questo il durissimo pronunciamento del Collegio di Garanzia del Coni che ha depositato il dispositivo con la quale viene chiesto alla CAF – che lo farà entro 30 giorni, ma probabilmente anticiperanno – di ricelebrare il processo sportivo. La Juventus e i suoi dirigenti avevano fatto ricorso contro i 15 punti di penalizzazione inflitti dalla Corte Federale d’Appello per il caso plusvalenze. Il Collegio di Garanzia, presieduto da Gabriella Sandulli, ha chiesto alla Corte Federale d’Appello di motivare meglio i 15 punti inflitti nel gennaio scorso. Ma è stato considerato che la misura della sanzione della penalizzazione inflitta alla Juventus sia stata determinata sì in relazione alle accertate violazioni dei suoi rappresentanti e dei suoi dirigenti, ma anche dei suoi amministratori senza delega e quindi rende necessaria una nuova valutazione della CAF sulle eventuali responsabilità dei singoli amministratori senza delega e poi anche della stessa Juventus.

Un pronunciamento che non depone bene per il proseguo della vicenda giudiziaria: il Collegio ha infatti confermato la ricostruzione della Caf sulla “reiterata alterazione delle evidenze contabili per effetto di numerose plusvalenze i cui valori erano stati ritenuti fittizi” spiegando anche che dalla “rilevantissima documentazione dalla Procura della Repubblica di Torino, è emerso che effettivamente vi era stata una voluta reiterata alterazione delle evidenze contabili per effetto di numerose plusvalenze i cui valori erano fittizi”.

La precedente sentenza scrive il Collegio, non “può ritenersi in contrasto con i principi sul giusto processo, tenuto conto che, anche su fatti nuovi e decisivi che possono essere oggetto di una possibile revocazione di una precedente decisione”.

I fatti emersi dagli atti successivamente acquisiti – dice il Coni - dopo le due precedenti sentenze federali di proscioglimento sono, peraltro, pacificamente rilevanti ai fini disciplinari, come ritenuto dalla Corte Federale, e quindi decisivi ai fini di un rinnovato giudizio che poteva essere solo di revocazione, in relazione ai fatti già contestati, tenuto conto che il giudizio su tali contestazioni si era concluso con il proscioglimento dei deferiti a causa anche della mancata conoscenza degli elementi che erano stati poi trasmessi dalla Procura della Repubblica di Torino”.