Le ultime ore di Diogo Jota ricostruite dal suo fisioterapista: «Non stava tornando da una festa»
La salma del calciatore portoghese e del fratello Andrè sono state riportate nella città di origine dei due vicino Oporto
«Non tornava da una festa, si sarebbe fermato a Burgos per riposare. Non aveva preso l’aereo per tornare in Inghilterra per un problema ai polmoni di cui soffriva da qualche mese e per il quale si sarebbe dovuto operare».
Il fisioterapista che aveva in cura Diogo Jota smentisce le voci sulla morte del 28enne giocatore del Liverpool, rimasto vittima di un incidente stradale in Spagna (con lui morto anche il fratello: Miguel Gonçalves, come riporta il giornale sportivo portoghese Record, aveva fatto una seduta per i problemi respiratori del giocatore solo cinque ore prima dell’incidente. Jota soffriva da mesi di pneumotorace, ma aveva deciso di rinviare l’operazione. Jota e suo fratello stavano per imbarcarsi per tornare in Inghilterra, dopo essere stati avvertiti che volare avrebbe rappresentato un rischio per la sua salute.
Gonçalves spiega di aver visto entrambi i calciatori intorno alle 20:30 e che avevano programmato di raggiungere la loro destinazione in auto di notte per evitare le alte temperature. Smentisce anche le voci secondo cui erano andati a fare festa e descrive il suo paziente come «un professionista». "Mi ha detto che il viaggio sarebbe durato circa otto ore, ma che si sarebbero fermati in un hotel nella zona di Burgos per riposare - racconta il fisioterapista -. Diogo era molto scrupoloso. Dovevano arrivare a Santander, prendere la nave e poi andare in Inghilterra. La famiglia sarebbe arrivata più tardi in aereo e poi, lunedì, aveva una visita medica programmata a Liverpool per valutare la situazione. Ho iniziato a lavorare con lui sabato scorso e sono stato con lui tutti i giorni fino a mercoledì. Li ho salutati all’ora di cena».
Quanto al problema di salute Gonçalves ha spiegato che «la base del suo polmone destro era leggermente collassata, ma con la fisioterapia postoperatoria tornava praticamente perfetta. Quando l’ho lasciato, non aveva più dolore e stava per tornare al Liverpool».
Intanto le salme di Diego Jota e di suo fratello André Silva sono giunte a Gondomar, la località d’origine vicina a Oporto, in Portogallo, dove sabato si svolgeranno i funerali. Dopo l’esame autoptico all’Istituto anatomo-forense di Zamora, i resti sono stati trasferiti nella cittadina portoghese, accolti la scorsa notte nella Capela da Resurreiçao della cattedrale di Gondomar da decine di tifosi che hanno riservato loro un’ultima ovazione, come riferiscono i media portoghesi. I familiari dei due calciatori hanno già raggiunto la cappella, dove si aspetta una grossa affluenza alla veglia funebre e per la giornata di lutto ufficiale decretata in Portogallo e alla quale è prevista la partecipazione anche del presidente della Repubblica portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa, e del primo ministro Luis Montenegro.