Murray, non appoggio il bando dei russi da Wimbledon

Di Redazione / 02 Maggio 2022

ROMA, 02 MAG – L’esclusione dei tennisti russi e
bielorussi decisa dagli organizzatori del torneo di Wimbledon
lascia perplesso il britannico ex n.1 al mondo Andy Murray, che
parlando da Madrid, dove esordirà stasera nel Masters 1000, ha
spiegato di essere “dalla parte di tutti, anche dei giocatori
che non possono giocare, e non sostengo una parte o l’altra”.
“Non appoggio l’esclusione – ha aggiunto – ma non c’è una
risposta giusta” a questa situazione.
“Io avevo capito che russi e bielorussi avrebbero potuto
giocare se avessero firmato una dichiarazione di essere contro
la guerra e contro il regime russo – ha detto ancora lo scozzese
-. Ho parlato con alcuni giocatori russi e ho parlato con alcuni
giocatori ucraini. Mi dispiace davvero per coloro a cui non è
permesso giocare e capisco che sembrerà loro ingiusto. Ma sono
dispiaciuto anche per le persone che lavorano a Wimbledon e so
quanto sia difficile la posizione in cui si sono trovati”. Molti
colleghi hanno criticato la scelta della Federtennis britannica
e dell’All England Club, tra loro Novak Djokovic e Rafa Nadal.
Lo spagnolo, componente del consiglio dei giocatori della
Afp, ha ritenuto il bando “molto ingiusto nei confronti dei miei
colleghi: qual è la loro colpa per quello che sta succedendo con
la guerra? Mi dispiace per loro e vorrei che non fosse così”.
Sui social è arrivata la replica di Ergiy Stakhovsky, l’ex
tennista ucraino che è tornato a casa e ha imbracciato un’arma
per difendere il suo Paese dall’invasione russa: “Per favore,
dimmi se è anche ingiusto che i tennisti ucraini non possano
tornare a casa, che i bambini ucraini non possano giocare a
tennis e se è giusto che gli ucraini stiano morendo”.

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