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Calcio Catania, l’asta deserta, il Tribunale e il campionato: che succede ora al club?

Il 28 febbraio scade l'esercizio provvisorio, serve un compratore. Intanto c'è il match col Picerno e Baldini: «Non toglieteci il giocattolo»

Di Giovanni Finocchiaro |

«Non toglieteci questo giocattolo». Francesco Baldini, quando la Sigi pagava in ritardo gli stipendi e già si paventavano venti di crisi, aveva lanciato l'allarme. Più che altro era un monito verso chi non stava assicurando un futuro stabile alla squadra che, comunque, andava in campo e lottava. E spesso portava a casa il risultato.

Nelle prossime ore, in un sabato surrerale, i rossazzurri scenderanno in campo, al Massimino, per confrontarsi con il Picerno. Il via alle 17,30. Con quale spirito? Il vertice serale tra il direttore Pellegrino e la squadra ha prodotto effetti che possiamo immaginare: tutti uniti per l'ennesima volta, con il pensiero risolto solamente alla gara.

Il futuro del Catania? Entro il 28 continuerà l'esercizio provvisorio. Se si presenteranno pretendenti al titolo sportivo parleranno con i curatori, se ci saranno altri introiti, l'attività potrà continuare con l'allungamento dell'esercizio provvisorio. Già le vendite, al mercato di gennaio, di Calapai, Maldonado e Borriello, il contratto sciolto consensualmente con Ceccarelli, i premi di valorizzazione di Greco e Moro dopo la firma con Vicenza e Sassuolo, hanno dato bene o male un altro mese di ossigeno all'attività sportiva.

Dunque non è escluso che il 28 il Tribunale possa, intanto, allungare l'esercizio provvisorio nella speranza che qualcuno possa raccogliere i cocci di un Catania fallito e ignorato dall'imprenditoria, riaccendendo i sogni di un'intera comunità.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA