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Catania Calcio in D: la Figc chiede documenti e denari

Entro il 4 agosto i nuovi dirigenti devono versare 750 mila euro; intanto è nato il nuovo logo dopo un contest tra tifosi

Di Giovanni Finocchiaro |

La Serie D consegnata al Catania, in maniera indiretta, con una richiesta specifica: documenti da integrare e una cifra (750 mila euro) da versare entro il  4 agosto. La Federcalcio, ieri sera, ha spedito al nuovo Catania una lettera per richiedere i documenti mancanti per l’iscrizione fuori lista al campionato di Serie D e il pagamento, appunto, di 750 mila euro, cifra individuata tenendo conto di storia, passato e del fatto che il nuovo club si è appena affiliato. Il club ha tempo per saldare e completare ogni passo. Se vogliamo leggere tra le righe questa richiesta è la prova della partecipazione alla D del gruppo Pelligra. Ancora garanzie, se ne dovessero servire ulteriormente: questo messaggio è stato spedito alla vigilia del Consiglio Federale di domani, durante il quale sarà discusso l’argomento Catania. E, dunque, la Figc ha voluto intanto mettere i dirigenti della Ssd Catania nelle condizioni di programmare, lavorare e pagare (anche e non necessariamente vista la scadenza del 4 agosto) nelle ore che precedono discussione e decisione. Come dire: la D è (sembra) in cassaforte, altrimenti non sarebbero arrivati segnali positivi del genere.

Che il gruppo Pelligra abbia dimostrato consistenza economica, idee a lunga gittata e un progetto che sembra solido sul piano economico, non ci sono dubbi. E, anche a distanza territoriale, se ne sono accorti i dirigenti federali che guardano alla rinascita del calcio a Catania come a un problema che, adesso, è stato risolto.  La cancellazione dalla mappa geografica, datata 9 aprile, ha gettato nello sconforto i tifosi, ha privato la storia calcistica cittadina di una tradizione che ha radici forti e antiche. L’unica soluzione era rinascere. E visto che in città è arrivato l’imprenditore siculo australiano, portando in dote non solo la pluriennalità dei progetti, ma anche (e soprattutto) quattrini per investire sulla risalita di categoria, ecco che l’idea di massima che s’è diffusa lungo la penisola calcistica è positiva. Aria nuova, una ventata di ottimismo che i tifosi hanno esternato non solo il giorno dell’arrivo di Pelligra al Massimino. Ma continuano a manifestare sui social perchè non vedono l’ora di assistere alle partite di calcio. Quelle partite che sono state stoppate quel maledetto 9 aprile e, prima ancora, con il fallimento decretato il 22 dicembre 2021. Se il ricordo di un percorso che poteva essere diverso brucia ancora, dall’altro canto la città guarda con ottimismo e felicità alla nuova rincorsa. Ci sono tanti aspetti da chiarire, perfezionare, organizzare. Ma rifare da zero un club in una città come Catania, che vive di pallone e ha ancora bene evidenti le ferite di un fallimento al culmine di anni di sofferenza sportiva, non è semplice. Per questo motivo bisogna avere pazienza. Se, come sembra, fosse Serie D, la base di partenza sarebbe individuata e su questa categoria bisognerà organizzare, lavorare, soprattutto soffrire superando i momenti difficili. Che, lo capirete bene, non mancheranno. Intanto ci sarà uno start. E non era scontato che si arrivasse al punto di una ripartenza.

IL NUOVO LOGO. Nella speranza di recuperare, al più presto, il logo originario e magari la denominazione antica, ieri la società ha ufficializzato lo stemma della Ssd Catania che è emerso dopo un contest lanciato tra i tifosi. In un comunicato, il club ha indicato il progetto che ha prevalso: «Nel sistema grafico concepito da Giuseppe “Bob” Liuzzo, coesistono elementi tradizionali e innovativi: ecco il simbolo della rinascita rossazzurra. La vostra partecipazione è stata qualitativamente e quantitativamente straordinaria: avete apprezzato soprattutto la nostra volontà di condividere, ne siamo felici e vi ringraziamo». La scelta è ricaduta sull’opzione “B” che, dunque, ha trovato il gradimento della maggioranza dei sostenitori che hanno espresso la propria preferenza. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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