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Catania, il mese di ottobre per misurare la vera forza di un gruppo costruito per vincere

Dopo il successo con il San Luca domenica rossazzurri attesi in trasferta a Licata. Gli abbonati hanno raggiunto quota 10.620

Di Giovanni Finocchiaro |

Anche un uomo d'affari come Ross Pelligra, abituato a trattare acquisti importanti e costosi, abituato a contenere ogni emozione, ieri era felicemente spaesato: “Ma è tutto vero?” ripeteva al suo braccio destro, Vincenzo Grella. Il colpo d'occhio e il sostegno di 15 mila spettatori in un campionato come la Serie D rappresenta una rara e mirabolante eccezione. Così come il record di abbonati che ieri è stato superato oltre la soglia dei 10.620 rappresenta il termometro dell'entusiasmo che coinvolge tifosi e non. Per il patron, che aveva assistito a Ragusa-Catania da casa sua in Australia, è stata un’emozione forte, intensa anche perché vissuta nella terra d’origine, a due passi da Solarino. Quel giro di pista per salutare i tifosi, ampiamente ricambiato, gli ha dato sicuramente una carica. E il metro di aspettative che la città nutre nei confronti della sua organizzazione.

Ieri il patron è tornato in Patria, comunque ha lasciato Catania per impegni lavorativi dopo essersi ritagliato un paio di giorni per vivere la vigilia del match, assistere alla prima nello stadio stracolmo, respirare aria di ottimismo e di entusiasmo.

Il Catania non si ferma, ovvio. Il calendario di ottobre è fittissimo. Licata domenica, poi le gare interne con Vibonese (il 5, l’orario potrebbe variare dalle 15 alle 20,30 ma aspettiamo l’ufficialità) e Castrovillari (il 9), il 16 la trasferta nella tana della Mariglianese. Qui si potrà comprendere se, davvero, il Catania ha la forza e l’astuzia di restare in cima alla graduatoria nonostante i numerosi acciacchi: quelli di Litteri e Jefferson costringeranno – a meno di recuperi domenicali – il tecnico Ferraro a insistere su un Sarao che lotta anche per i compagni. E si è notato ieri. Chiarella è una splendida realtà, in avanti Russotto scalpita per avere spazio. Adesso si aggiunge pure Sarno nell’organico. Questione di ore.

In difesa la spinta di Rapisarda è stata eccezionale, così come il solito Lorenzini. In mezzo le possibilità di alternare i protagonisti sono numerose. L’ingresso di Palermo lo dimostra, ma Lodi resta il regista di una squadra che riesce a illuminare con lanci da categorie superiori. Difficilmente torneranno gli infortunati di lungo corso, a Licata: Pino, Scognamiglio, forse Jefferson, Chinnici rischiano di saltare pure questa sfida. E meno male che il ds Antonello Laneri ha costruito una rosa molto ampia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA