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Giochi Mediterraneo: finita Orano inizia strada per Taranto

Malagò, mai scontato rivincere il medagliere,complimenti a tutti

Di Redazione |

ROMA, 07 LUG – Con l’arrivo dell’aereo del Coni a Fiumicino e la bandiera dei Giochi del Mediterraneo che sventola sul suolo italiano retta dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, si chiude l’avventura azzurra a Orano 2022. Nella conferenza organizzata grazie ad Aeroporti di Roma, (dove a rappresentare la Puglia, nel passaggio di consegne tra Orano e Taranto, tre atleti di questa regione protagonisti in Algeria: Maristella Smiraglia, taekwondoka, Simone Stefanì, nuotatore, e il calciatore Gabriele Guarino) il presidente del Coni Giovanni Malagò esordisce così: “Ringrazio tutti gli atleti, i Giochi del Mediterraneo hanno una tradizione particolare per il nostro Paese. Rispetto ad altre competizioni possono essere considerati di un gradino più basso, ma sono una vetrina più unica che rara. Se guardate l’albo d’oro, non manca nessuno dei grandi dello sport italiano, da Pietro Mennea a Federica Pellegrini”. Il presidente ricorda che dei 26 paesi che fanno parte di questa confederazione 24 sono andati a medaglia, “e poi ci sono Francia, Spagna , i Balcani, la Turchia… Tradotto vuol dire che se rivinci il medagliere per la quinta volta non è scontato, anche visto il calendario sempre più fitto – sottolinea Malagò – Se non lo avessimo vinto, qualcuno avrebbe detto che le cose non erano andate bene”. Il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci afferma con emozione che “oggi non si tratta solo di sport: siamo convinti e consapevoli che tra quattro anni potremo fare bene almeno quanto visto a Orano. Taranto sta per cambiare il suo destino”. Il presidente internazionale dei Giochi del Mediterraneo Davide Tizzano ringrazia il Coni “che in Algeria ci ha messo a disposizione una struttura meravigliosa. Il nostro obiettivo è aggregare 26 nazioni diverse, per Taranto 2026 faremo un ottimo lavoro”. Il Sottosegretario di stato al ministero degli affari esteri Manlio di Stefano ribadisce che è stato un piacere “per noi come Farnesina associarsi e sostenere il movimento sportivo internazionale, comunque si guardi lo sport è fattore di vantaggio per il paese: è benessere, è Pil, e poi è soft power, diplomazia. Sono anni belli per lo sport italiano”.

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