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Il siciliano Antonino Pizzolato è bronzo nel sollevamento pesi

L'atleta di Castelvetrano ha lottato fino all'ultimo per la medaglia più pregiata

Di Redazione |

Continua il momento magico dell’Italia del sollevamento pesi di Tokyo 2020. Oggi è arrivata la 3/a medaglia dopo quelle di Zanni e Bordignon, con il siciliano Nino Pizzolato nella categoria degli 81 kg. L’azzurro è stato protagonista di una gara al cardiopalma all’International Forum, giocata chilo su chilo, in cui, molto coraggiosamente, ha tentato il tutto per tutto, provando anche il record olimpico. Il poliziotto azzurro ha chiuso con uno strappo a 165 e uno slancio a 200 kg, per un totale di 365 kg. Oro al cinese Lyu con 374, argento al dominicano Bonnat con 367.   «Ci ho provato fino alla fine, non ho nessun rimorso – commenta poi un emozionatissimo Pizzolato con la medaglia di bronzo al collo – è stata una gara bellissima, la rifarei altre cento volte. C'ero con la testa e con il cuore». Pizzolato, per il quale è ormai un solo un brutto ricordo la vicenda della squalifica di 10 mesi subita nel 2018 per bullismo ai danni di altri ragazzi azzurri, entra in gara con 165 kg, oggi è un’altra persona e un altro atleta: entra sicuro in gara, ma il braccio sinistro ha un tentennamento di troppo. Non va quindi la sua prima prova, come non va quella del cinese Xiaojun Lyu con la stessa misura, ma Pizzolato non aspetta troppo per tornare in pedana e trovare quei 165 che lo portano momentaneamente al vertice della classifica. Dopo di lui tenta il peso il cileno Arley Mendez Perez ma deve accontentarsi di mantenere valida la sua prima prova a 160; sbagliano anche il turkmeno Rejepov a 167 e il colombiano Rodallegas Carvajal a 168.   A tentare quest’ultima misura, per la sua terza prova, è proprio Nino Pizzolato, ma nemmeno a lui riesce. L’ultimo a salire in pedana nella specialità nello strappo è di nuovo Xiaojun Lyu, con una super misura a 170 kg; il 37enne cinese riesce a sollevare il carico e a mettere la firma sul nuovo record olimpico di specialità.   Al cardiopalma la gara di slancio in cui si inserisce prepotentemente il domenicano Zacarias Bonnat Michel, che entra in scena con 198. Con l’uscita di scena del turkmeno Rejepov e del lettone Suharevs, a contendersi le medaglie restano il cinese Lyu, Pizzolato, Bonnat e l’americano Maurus. Pizzolato entra con una prima prova da applausi a 200 kg che lo porta a soli 2 kg dal primo posto occupato dal cinese (entrato a 197) ma l'americano regge il passo; Bonnet lo supera con 202 mentre Nino non riesce a reggere i 203, sempre per un cedimento del gomito sinistro. Per Pizzolato è medaglia ma l’azzurro tenta il tutto per tutto con 210; perfetta la girata al petto ma non la spinta. Nino si ferma a 365 kg di totale per la medaglia di bronzo.   «La voglia di portare a casa quel 210 – ha detto Pizzolato – è ancora grande ma servirà per dare un passo in più alle prossime preparazioni. Abbiamo fatto capire che i cinesi non sono lontani e non sono impossibili da raggiungere. La Cina adesso sa che ci siamo, gli abbiamo bussato e… alla prossima! Adesso mi godo questa medaglia di bronzo. Questa medaglia non è un caso: abbiamo un grande gruppo, in cui ci stimoliamo a vicenda, con uno staff fantastico, completo sotto tutti gli aspetti. Dedico la medaglia ai nonni, che ho perso recentemente: Baldassare, Ninfa, Antonino e Antonietta». 

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