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Mondiali a Dubai senza l’oro di Tokyo Luigi Busà, ma ci sarà da tifare per la sorella Lorena

Oggi a Dubai è scattata la rassegna iridata che ha subito confermato il buon momento dell'Italia con due atleti in finale per l'oro.

Di Lorenzo Magrì |

I Mondiali di karate sono scattati oggi a Dubai con l'Italia subito protagonista sulla scia delle due medaglie vinte ai Giochi di Tokyo con l'oro nella categoria 75 kg di kuumite di Luigi Busà e il bronzo nel kata di Viviana Bottaro. A Dubai non c'è l’avolese Luigi Busà bloccato da un problema alla schiena, ma nei 55 kg donne ci sarà da tifare per la sorella Lorena, capitano delle azzurre di kumite in gara domani nelle eliminatorie della categoria 55 kg di kumite.

«Ho aspettato fino all’ultimo giorno – ci dice Luigi Busà che di Mondiali ne ha vinti due – ma alla fine non ho potuto fare altro che accettare la decisione e a causa di un infortunio muscolare non potrò partecipare ai Mondiali. Dal 2006 a oggi, questa è la prima rassegna iridata a cui non parteciperò, con 6 finali su 7 disputate. Ora è tempo di riposare e tifare Italia e ci sarà sempre il cognome Busà a questi Mondiali, ed è quello di mia sorella. Quindi se volete tifare sapete come fare».

E Lorena che come il fratello difende i colori del Cs Carabinieri è caricatissima: «A squadre puntiamo all’oro, visto che siamo uno dei team più competitivi. È un podio sul quale la federazione punta perché in tutta la storia del karate la squadra di kumite femminile non ha mai vinto il titolo iridato. Individualmente confesso che ho una fame pazzesca di andarmi a prendere l’oro. Ci sono avversarie ostiche in una categoria tosta. Ma a me più le cose sono difficili più mi piacciono! Poi visto che mio fratello Luigi purtroppo non potrà partecipare causa infortunio qualcuno dovrò pur fare gli onori di casa!».

E oggi l’Italia ai Mondiali di Dubai si è subito confermata a una nazionale fra le più importanti al mondo con due atlete che hanno conquistato la finale per il titolo in programma sabato. Silvia Semeraro, nei 68 kg, ha battuto ben cinque avversarie: la polacca Godlewska (0-0), la slovacca Kopunova (1-0), la marocchina Brouk (3-1), la francese Alizee Agier in finale di pool (1-0) e in semifinale la canadese Melissa Bratic (1-0). Nella finale di sabato pomeriggio se la vedrà con l’azera Irina Zaretska, campionessa del mondo in carica e argento olimpico.

Simone Marino, nei +84 kg, ha fatto un cammino altrettanto eccezionale, avendo la meglio sul kuwaitiano Almutari (5-0), sull’indiano Sehrawat (4-0), sul cileno Rojas (2-0) e, in finale di pool, sul francese Faadel Boussag. In semifinale, poi, ha battuto l’azero Asiman Gurbanli per 2-1 e sabato in finale sfiderà il georgiano Gogita Arkania.

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