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Progetto quadriennale e requisiti etici e morali: ecco chi può rilanciare il calcio a Catania

L'avviso per la manifestazione d'interesse per iscrivere futuro club etneo al campionato di serie D

Di Giovanni Finocchiaro |

La puntualità è stata rispettata: il Comune di Catania ha pubblicato la manifestazione d’interesse per l’acquisizione di proposte valide per iscrivere una squadra di calcio che porti il nome della città al campionato di Serie D. Il documento, che era stato condiviso settimane fa, con il presidente federale Gravina, verrà comunque vagliato ed eventualmente approvato dalla stessa Figc.

In una conferenza stampa convocata in fretta e furia nella tarda mattinata, il sindaco facente funzioni, dott. Roberto Bonaccorsi e l'assessore allo sport, Sergio Parisi hanno chiarito alcuni particolari di una vicenda per la quale i tifosi stanno fremendo e, di conseguenza, dibattendo sui social. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.comune.catania.it, alla voce '"Avvisi" della home page. Le domande dovranno pervenire entro le 13 del 18 giugno alla mail certificata comune.catania@pec.it.

Lo stesso Bonaccorsi ha voluto chiarire alcuni particolari: "Non accetteremo ipotesi diverse da una Serie D. Conta la disponibilità economica di chi presenterà un progetto valido esibendo un patrimonio utile per rilanciare il calcio in città. Ecco perchè, tra le altre cose, abbiamo preteso un impegno quanto meno quadriennale". Altro passaggio fondamentale sottolineato da Bonaccorsi: "Non risponderemo a nessuno fino a quando non ci saranno le istanze. Verrà escluso chi ha ricoperto, negli ultimi 5 anni, il ruolo di socio, amministratore e/o dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale, in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione alla FIGC".

Durante l'incontro si è puntato l'accento sulla validità dei requisiti etici e morali di chi vorrà assumersi la paternità di un club di calcio cittadino che porti il nome di Catania: "Serve esibire un organigramma chiaro, trasparente. Abbiamo anche incluso la possibilità che venga scelta, dal nuovo proprietario, una forma di azionariato popolare e diffuso". Al nuovo padrone del calcio cittadino verranno chiesti un businnes plan, con un piano di previsione di costi anno per anno e dei complessivi quattro anni. Servono attestazioni di affidabilità, indicazioni di eventuali sponsor, la garanzia di un istituto di credito.

La questione stadio, infine: "C'è un regolamento comunale – ha specificato Bonaccorsi – un rapporto di convenzione con cifre già fissate. Se dovessimo ricevere richieste particolari, siamo disponibili a qualsiasi dialogo". Torre del Grifo? Esclusa dal piano, anche se il sindaco facente funzioni si è augurato che il nuovo proprietario parli con il Credito Sportivo.

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