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Samp Women, per 8 marzo calciatrici leggono messaggi sessisti

Ricevuti dopo partite. "Vengano a giocare con noi, poi vediamo"

Di Redazione |

GENOVA, 08 MAR – Alcune calciatrici della Sampdoria Women si sono cimentate nella lettura di alcuni commenti sessisti apparsi sui canali ufficiali blucerchiati, spiegando quali siano le problematiche e che cosa significhi essere donna e calciatrice oggi, ai tempi dei social. Melania Martinovic (attaccante), Yoreli Rincón (trequartista), Veronica Battelani (centrocampista), Elena Pisani (difensore) hanno letto alcuni messaggi che compaiono sui social dopo le partite rispondendo in maniera molto divertente. “C’è tanta discriminazione – ha detto Rincon – non tanto per il calcio, quanto perché siamo donne”. Tra i commenti letti in maniera divertita dalle calciatrici “Dovrebbero abolire questo calcio femminile perché è un insulto. Magari dovrebbero chiamarle Paraolimpiadi, sarebbe più equo” oppure “Ce ne sarà una che sa veramente giocare a calcio o le hanno ingaggiate solo per il video?”. La risposta delle ragazze della Samp è arrivata immediatamente: “vengano a giocare con noi, vediamo che succede”. Solidarietà alle ragazze blucerchiate anche da Orietta Bonanni, ex vicecampionessa del mondo con la Nazionale di calcio femminile dopo una combattutissima finale con la Danimarca a Torino nel 1970 e tifosa sampdoriana “Ai miei tempi, le riviste per soli uomini pubblicavano ampi servizi fotografici sulle calciatrici sottolineando l’erotismo mascherato dai gesti atletici. Dopo 50 anni quasi nulla è cambiato – ha detto all’ANSA l’ex centrale di difesa della nazionale femminile -. Metà del mondo deve ancora crescere”. Tra l’altro la prima maglia per il calcio femminile genovese (che allora si chiamava Acf) “ci venne regalata proprio dalla Sampdoria – rivela Bonanni -. Chiedemmo aiuto, e la Sampdoria rispose regalandoci una camiciola bianca col blucerchiato in obliquo”.

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