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Spezia contesta bestemmia senza audio, il caso Frattesi

Nessun audio la confermerebbe, club ricorda precedente Frattesi

Di Redazione |

LA SPEZIA, 03 MAG – Lo Spezia farà reclamo contro la squalifica del portiere Ivan Provedel che il giudice sportivo, su segnalazione della Procura federale, ha inflitto per aver proferito “un’espressione blasfema, individuabile senza margini di ragionevole dubbio”, durante la partita conto la Lazio. Il fatto sarebbe avvenuto al 9′ del secondo tempo, subito dopo il gol del momentaneo 2-2 segnato dagli ospiti. Il calciatore contesta questa però la lettura del labiale dalla quale viene desunta la circostanza, visto che non esisterebbe registrazione audio della presunta imprecazione. I legali del club ligure si appelleranno quindi al precedente dello scorso novembre che aveva riguardato il calciatore del Sassuolo Davide Frattesi. Anche in quel caso, come in quello che riguarda il portiere dello Spezia, non esisteva registrazione audio della presunta blasfemia, che veniva desunta solo dalla lettura del labiale. Tesi contestata nel ricorso degli emiliani, secondo i quali il centrocampista aveva pronunciato l’espressione “porco zio”, e che Corte sportiva d’appello aveva ritenuto “accreditata con uguali margini di verosimiglianza dalle relazioni di consulenza tecnica in atti”. Il dispositivo, firmato il 30 novembre 2021 dal presidente Umberto Maiello, aveva ritenuto il labiale “suscettibile di diversa interpretazione “, annullando di conseguenza la squalifica.

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