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Via ai Mondiali indoor: Jacobs e Tamberi le stelle azzurre

Da oggi a domenica a Belgrado spettacolo assicurato. Oggi c'è da tifare per l'etneo Filippo Randazzo impegnato nella finale del salto in lungo

Di Lorenzo Magrì |

Primo appuntamento internazionale dell'atletica dopo i Giochi di Tokyo con i Mondiali indoor in programma da oggi a domenica a Belgrado con in pista e in pedana 12 campioni olimpici in Giappone, in testa l'azzurro Marcell Jacobs che di ori ne ha vinti, uno sui 100 e l'altro con la staffetta 4 per 100 e con lui anche "Gimbo" Tamberi, l'oro dell'alto che ha sciolto tutti i dubbi della vigilia e domenica sarà in pedana per dare la caccia al podio.

Marcell Jacobs ha preparato la stagione al coperto e arriva in Serbia con tutte vittorie e da campione d’Europa in carica. Lo sprinter delle Fiamme Oro sarà il primo vincitore di un oro olimpico sui 100 a partecipare alla rassegna iridata indoor dove troverà al suo fianco il primatista mondiale dei 60 piani, lo statunitense Christian Coleman (6”34 contro il 6”47 dell’azzurro), in quella che sarà la sfida-simbolo per il Mondiale in chiave azzurra e probabilmente per l’intera rassegna iridata. «Coleman è il re dei 60 – ha dichiarato Jacobs – ma proverò a batterlo». Marcell Jacobs farà il suo esordio domani alle 10,45 con le batterie, alle 18,40 le semifinali, alle 21,20 la finale.

I Mondiali indoor sono scattati stamattina con sette azzurri in gara e riflettori puntati alle 19,05 nel salto in lungo per la presenza dell'etneo Filippo Randazzo finalista olimpico ai Giochi di Tokyo. Il saltatore etneo delle Fiamme Gialle arriva a Belgrado dopo l’ennesimo titolo tricolore vinto due settimane fa ai tricolori di Ancona dove si è presentato a sorpresa e ha fatto felice il suo tecnico Carmelo Giarrizzo vincendo con l’ennesima misura di grande valore internazionale: 8 metri. In carriera il lunghista di San Cono che è tornato ad allenarsi a Valguarnera, ha già superato 12 volte gli 8 metri e nel 2020 il suo personale atterrando a 8,12, mentre nel 2021 ha ottenuto 8,11 e 8,10 proprio nelle qualificazioni di Tokyo dove poi in finale chiuse splendidamente all’8° posto. «Abbiamo deciso col mio tecnico di partecipare ai tricolori – ci dice Filippo – e grazie agli 8 metri ho ricevuto il “pass” iridato. Tornerò a Belgrado dove ho già saltato nel 2017 chiudendo al 7° posto nella finale degli Europei. Sono sereno, sto bene e soprattutto non ho nulla da perdere in una gara che si presenta apertissima per la corsa al podio».

Un pezzo di Sicilia pure nella finale del peso in programma oggi alle 19,45 con l’italo-statunitense Nick Ponzio, bisnonni di Paceco, che punta al podio.

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