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Vialli: “Delicata fase della malattia, sospendo gli impegni in Nazionale”

Dal 2017 combatte contro un tumore al pancreas. N.1 Figc Gravina: "Siamo una squadra, tornerà presto"

Di Redazione |

– Un nuovo, duro, passaggio per Gianluca Vialli e la sua lotta contro il tumore che lo perseguita da anni, e che affronta con coraggio e sincerità. "Al termine di una lunga e difficoltosa 'trattativa' con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri". Lo ha detto il capo delegazione delle Nazionale azzurra Gianluca Vialli alla Figc annunciando la sua assenza in occasione delle prossime gare della Nazionale. "L'obiettivo – prosegue Vialli – è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio". Nel 2017 a  Vialli era stato diagnosticato un tumore al pancreas. 

Vialli, 58 anni compiuti a luglio,  ha sempre condiviso con i tifosi la sua battaglia contro la malattia, parlando sinceramente delle paure  che il tumore al pancreas, tra i più temibili, gli ha provocato e con il quale ha cercato di convivere. Era stato proprio lui, nel novembre 2018, a rivelare significativi progressi dopo la diagnosi di un cancro, un intervento chirurgico e il trattamento successivo. «Sto meglio – aveva raccontato – ma sono curioso di come andrà a finire». Quando l’anno successivo venne chiamato all’incarico federale, definì il suo male «un compagno di viaggio indesiderato», aggiungendo poi che «devo andare avanti a testa bassa, senza mollare mai, sperando che si stanchi e mi lasci vivere ancora per tanti anni». 

 E non c'è dubbio che un ruolo importante lo abbia giocato la sua presenza accanto a Roberto Mancini, e la sua forza morale nello staff azzurro, nella vittoria della nazionale ai Campionati europei dello scorso anno. L’abbraccio e il pianto liberatorio tra i due ex 'gemelli del gol' sampdoriani al termine della finale di Wembley resta un’immagine a suo modo storica.  Dopo quel trionfo Vialli si era eclissato, non era andato a Roma per i festeggiamenti di Euro 2020 ma aveva preferito rimanere a Londra con la famiglia, recandosi poi in pellegrinaggio al Santuario della Beata Vergine della Speranza di Grumello, in provincia di Cremona. 

In moltissime apparizioni pubbliche e sui media, Vialli ha sempre fatto riferimento alla malattia, e all’eventualità della morte: «La malattia – aveva detto ad Alessandro Cattelan in un programma su Netflix – non è esclusivamente sofferenza: ci sono momenti bellissimi. La vita, e non l’ho detto io ma lo condivido in pieno, è fatta per il 20% da quello che ti succede ma per l'80% dal modo in cui tu reagisci a quello che accade. E la malattia ti può insegnare molto. Non dico al punto di essere grato nei confronti del cancro…». E aveva confessato: «Io ho paura di morire. Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Però mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita».

"Gianluca – ha commentato il presidente federale Gabriele Gravina – è un protagonista assoluto della Nazionale italiana e lo sarà anche in futuro. Grazie alla sua straordinaria forza d'animo, all'Azzurro e all'affetto di tutta la famiglia federale sono convinto tornerà presto. Può contare su ognuno di noi, perché siamo una squadra, dentro e fuori dal campo".COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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